Cna Tavagnacco, l’associazione che aiuta le bimbe delle Ande allarga il raggio di azione a livello regionale

“Ascoltiamo le voci che chiamano”: si consolida la collaborazione tra la onlus e CNA e si amplia il raggio d’azione: dalla CNA TAVAGNACCO al territorio regionale.  La storia dei coniugi friulani, soci CNA, che dopo un viaggio in Perù decidono di aiutare le “bambine invisibili delle Ande”.  Un modello di collaborazione da copiare ed estendere a livello regionale. Questo il motivo dell’incontro tra i vertici di CNA regionale e CNA pensionati FVG con la onlus “Ascoltiamo le voci che chiamano”, che fa base a Feletto Umberto. La CNA di Tavagnacco, oltre a condividere gli spazi con la onlus, ne sposa la causa di solidarietà e alcune iniziative, come il progetto Atelier nella scuola di Martignacco. Da oggi l’associazione – che aiuta le “bambine invisibili delle Ande” ospitandole in una casa famiglia e fornendo loro istruzione – vorrebbe divulgare la propria attività in altre sezioni del territorio contando sulla CNA come partner per sensibilizzare l’opinione pubblica e allargare gli orizzonti a livello regionale.

All’incontro erano presenti Maurizio Meletti, presidente regionale CNA FVG, Roberto Fabris, segretario regionale CNA FVG, Paolo Brotto, presidente regionale CNA Pensionati FVG Elena Pezzetta, segretaria regionale CNA Pensionati Fvg, Beatrice Savà, presidente associazione “Ascoltiamo le voci che chiamano”, e Albarosa Massimo, segretaria e tesoriera della onlus. “E’ un rinnovo della collaborazione tra CNA e la onlus, ancora più convinto – conferma Paolo Brotto -; come partner, amplieremo il raggio d’azione da CNA Tavagnacco, che si è fatto promotore negli anni passati, su tutto il territorio regionale, programmando uscite per sensibilizzare la popolazione sulla situazione di questa bimbe peruviane indigenti”.

 

Di cosa si occupa l’associazione “Ascoltiamo le voci che chiamano”

La onlus si è costituita nel 2002 a seguito di “un viaggio solidale” in Perù di Giovanni Di Maria e sua moglie Danila, artigiani di Udine. Qui conoscono il centro Yanapanakusun e l’italiana Vittoria Savio, la fondatrice, un’insegnante di Chieri. Il progetto li colpisce e li coinvolge. In una Casa famiglia sono ospitate “le bambine invisibili delle Ande”: sono bambine, di lingua quechua che, affidate con fiducia dalle famiglie in estrema povertà di comunità sperdute a persone ritenute affidabili, vengono portate in città presso famiglie medio-borghesi dove, all’età di 6-7-8-anni, in cambio di piccoli lavori domestici potranno mangiare e andare a scuola. “Invece le bimbe vengono sfruttate e maltrattate: svolgono lavori della casa, accudiscono i bambini della famiglia, mangiano gli avanzi – riporta la presidente Savà -. Viene loro addirittura cambiato il nome”. Savio ha trovato il modo di avvicinarle, provvedo a curarle nel corpo e dal punto di vista psicologico; ha costruito le “Case di cultura”, proprio nelle comunità da dove provenivano le ragazze per migliorare la loro istruzione e far comprendere ai genitori che le promesse delle persone a cui affidavano le figlie erano ingannevoli. Dopo questi racconti Giovanni e Danila, tornati in Friuli, cominciano ad avviare iniziative in favore del Centro ed insieme ad altre persone della CNA e ad alcuni Comuni della provincia di Udine fondano l’associazione “Ascoltiamo le voci che chiamano”.

I PROGETTI AVVIATI IN PERU’

L’associazione si dedica alla realizzazione di progetti, a volte con finanziamenti della Regione FVG, che mirano alla soddisfazione di bisogni concreti. La collaborazione fattiva sia a distanza che sul territorio peruviano ha permesso di portare avanti diversi progetti: con il ricavato di una gara podistica da Roma a Capo Nord si è contribuito a costruire una scuola serale a Cusco per i bambini lavoratori, la scuola dell’infanzia nella Comunità di Perccajccata, e a Cusco, presso il Centro, una biblioteca per i bambini del quartiere. Si è intervenuti per il completamento della casa di Yucai (Valle Sagrada) per l’accoglienza dei turisti con la finalità dell’autofinanziamento. Grazie all’impegno della comunità scolastica di Martignacco, si è contribuito altresì alla costruzione di una scuola a Misanapata, sede della scuola secondaria, e si continua a sostenere un progetto nell’ambito dell’alimentazione (un frutto al giorno ai bambini di Perccajccata). Ha organizzato anche due gruppi di ciclisti in mountain bike con un percorso sulle Ande, facendo capo al Centro di Cusco. E’ intervenuta dopo una calamità naturale aiutando le persone del posto. Si sono costruiti parchi gioco in due distretti in cofinanziamento con l’associazione di Udine “Sorelle Masolini”.

Dal momento della sua costituzione l’associazione ha messo in atto collaborazioni, attività ed eventi (concerti, mostre e serate conviviali) per raccogliere fondi esclusivamente a sostegno dei progetti. Da anni l’associazione fa parte di una rete di associazioni e ONG a livello internazionale (Yanapanakusun, Terre des Hommes Italia in Perù, Terre des Hommes Svizzera, gli infermieri dell’Umanità del Quebek, l’associazione APIA della Svizzera). Opera in comunità del sud andino con al centro i bambini che vivono in un contesto connotato dai seguenti problemi: scarsa qualità dell’istruzione di Stato, mancanza di competenze e di cure parentali nelle famiglie, povertà estrema, alcolismo degli adulti, machismo, famiglie disgregate con un unico genitore o con il padre emigrato per cercare lavoro e che a volte abbandona definitivamente la famiglia, scarsa o nessuna istruzione dei genitori incapaci di aiutare i bambini nei compiti e di comprendere le loro inclinazioni.

OGGI

“Si continua ad operare come Vittoria Savio, la fondatrice del Centro, ha determinato, con la prospettiva che i bambini e le loro famiglie possano rimanere nelle loro case, che in quei territori i bambini possano completare gli studi, diventare più consapevoli e poi scegliere un percorso di vita consono”, precisa Savà. Attualmente l’associazione è impegnata nella realizzazione di un progetto cofinanziato dalla Regione FVG, (bando regionale Cooperazione allo sviluppo 2022) con interventi per il sostegno all’istruzione, e nel rifacimento del tetto della scuola di Perccaccata (distretto di Omacha) che ha diffuse infiltrazioni. I volontari dell’associazione, secondo le proprie possibilità, si alternano in viaggi a Cusco per dare il proprio sostegno al Centro lavorando in base alla professionalità di ciascuno. “Siamo di riferimento a gruppi di persone che sostengono il Centro da varie città italiane. L’associazione svolge in sede una continua attività di sensibilizzazione sulla cooperazione, sulla conoscenza ed accoglienza di altre culture specialmente nelle scuole e con alcune collabora con continuità all’interno di progetti didattici, come con gli Istituti Comprensivi di Pagnacco/Martignacco e di Treppo Grande”.

COME AIUTARE

L’associazione è sostenuta da numerosi soci, collaboratori esterni e simpatizzanti e mantiene rapporti con altre associazioni del territorio. Intende tuttavia ampliare le collaborazioni e le relazioni con il territorio anche a livello regionale. Alla fine dell’anno 2022 l’associazione ha ultimato tutta l’istruttoria per il passaggio al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), dove risulta già iscritta. SEDE: Via IV Novembre, 92 – Feletto Umberto (UD) – IBAN : IT 98 Y0863764301000023045223 – C.F. 98082110308 -cell. 334 3693150.