Come sta cambiando il concetto di lusso?

Che cosa si intende oggi per lusso, e come è cambiata l’idea di lusso dagli albori della civiltà occidentale ai giorni nostri? È questa la domanda cui cercheremo di dare risposta all’interno del nostro articolo, con la consapevolezza che quelli di ricchezza, benessere e lusso sono concetti non universali e che, in quanto tali, cambiano a seconda dell’epoca storica, della società e del contesto socio-culturale di riferimento. Ciò che è certo è che oggi tutti ostentano sui social e nella vita quotidiana la propria ricchezza e spesso lo fanno in maniera goffa e pacchiana. Ma è sempre stato così?

Cosa si intende per lusso?

Come detto, il lusso è un concetto variabile e inevitabilmente legato all’epoca storica di riferimento. Per i romani il lusso consisteva nella dissolutezza della vita quotidiana che si sostanziava in banchetti luculliani che duravano ore e in cui a farla da padrone erano cibo e vino in quantità esagerate. Tale tendenza, tra l’altro, è continuata fino al medioevo, epoca in cui i ricchi signori erano gli unici che potevano permettersi lauti pranzi a base di selvaggina e cacciagione, mentre i contadini erano costretti ad arrangiarsi alla buona. Con il passare dei secoli, tuttavia, il lusso ha assunto una dimensione diversa, potremmo dire più nobile, con i ricchi che dimostravano la loro ricchezza acquistando e collezionando libri e opere d’arte di inestimabile valore. Tale concezione della ricchezza quale valore “intimo e personale” è durata probabilmente fino alla prima metà del XX secolo, per poi essere soppiantata dall’ostentazione di automobili di lusso, orologi, abiti e accessori di vario genere.

 

L’idea di lusso nell’era social

Vi sarà sicuramente capitato di accedere a un social network come Facebook e Instagram e avere la home intasata da immagini di persone che mostrano al proprio pubblico una vita dissoluta fatta di viaggi in luoghi esclusivi, pranzi in ristoranti alla moda, yacht, automobili costose e orologi. Tale ostentazione morbosa, però, tutt’è fuorché lusso perché la sensazione è che chi può permettersi il “vero lusso” non ha bisogno di mostrarlo sui social. Anzi, chi è realmente famoso e ricco è spesso alla ricerca della tranquillità e dell’anonimato e non è un caso che sempre più eventi siano pensati esclusivamente per le persone famose e facoltose. Partendo dalle mostre, passando dalle rappresentazioni teatrali sino ad arrivare ai luoghi di vacanza o in cui è possibile fare shopping, oggi la stragrande maggioranza delle aziende prevede dei programmi esclusivi per i propri clienti migliori.

La diffusione dei programmi VIP

Se è vero che da sempre c’è un’attenzione particolare da parte delle aziende nei confronti dei propri clienti “importanti”, è altrettanto vero che oggi questa tendenza all’esclusività si andata inasprendo ulteriormente. Sono sempre di più le automobili di lusso o gli orologi, tanto per fare un esempio, che vengono prodotti in numero limitato e sono destinate solo ed esclusivamente a una determinata clientela. Un altro esempio in tal senso ci viene fornito dai vip casino, ovvero da quei programmi esclusivi che le aziende specializzate nel gioco online mettono a disposizione dei propri clienti più fedeli. Chiunque abbia studiato economia sa quanto per le aziende sia più faticoso e dispendioso acquisire dei nuovi utenti rispetto al “trattenere” i clienti che hanno già consumato presso il proprio negozio, sia esso fisico e virtuale, e quella dei programmi VIP è una delle le strategie di fidelizzazione della clientela che garantisce i risultati migliori in assoluto.

L’impressione è che negli ultimi anni il lusso sia stato confuso con l’ostentazione, cosa che come abbiamo avuto modo di vedere è già avvenuta in altre epoche storiche anche lontanissime da noi. Sarebbe bello se si tornasse a un’idea di lusso più “intima” ma ciò che è certo è che nell’epoca dei social è una cosa molto difficile, se non impossibile, da mettere in pratica.