Comunali di Udine prossime venture: Sinergia Civica rompe gli indugi e lancia Alessandro Venanzi. Iniziano le danze divisive nel centrosinistra
Il sindaco di Udine Pietro Fontanini cerca di lasciare traccia del suo passaggio nel capoluogo friulano, almeno graficamente, riempiendo la città di Udine di friulanistici cartelli stradali spendendo così 88mila euro di soldi pubblici. Verrà così tramandato ai posteri il suo passaggio e soprattutto verranno tradotti in maniera linguisticamente comprensibile che “teatro” si dice teatri, “stazione” stazion e “Udine” Udin. Ebbene cosa fa il centro sinistra per garantire a Fontanini o chi per lui di permanere a palazzo d’Aronco lasciando nelle mani destre il capoluogo friulano? Ma si divide preventivamente ovviamente. Operazione che come insegna il 25 settembre scorso, riesce sempre benissimo, andando all’apoteosi dei voti inutili e puntando genialmente tutto sul secondo turno consentito per fortuna da una legge elettorale meno sciagurata del rosatellum. Vi sono dei rischi però, che magari trascinato dal vento di destra, un candidato, magari lo stesso Fontanini, approfitti in tandem con Fedriga della situazione dell’election day per superare di un voto quel 50% che consente l’elezione diretta al primo turno. E’ un rischio che si dovrebbe evitare, ma che non scommetteremmo verrà, appunto, evitato. Così dopo tanti rumors cittadini, ad aprire le danze sulle candidature, cercando di mettere un piede nella porta, è stata l’associazione Sinergia Civica che questa mattina ha annunciato che appoggerà il candidato Alessandro Venanzi.
“Il presidente di Sinergia Civica Aurelio Ferrari ha spiegato: «Se ci sono più “messe a disposizione” l’unico strumento per scegliere chi candidare per il centrosinistra sono le consultazioni elettorali. Puntiamo su un nome che sia scelto dalle persone e non nelle stanze dei palazzi, si chiamino questi D’Aronco, Torriani o Antonini. E per noi questo nome è Alessandro Venanzi». «Innegabile o, per usare una terminologia filosofica, apodittico». Lo definisce così, Aurelio Ferrari, presidente dell’associazione Sinergia Civica di Udine, il dibattito in corso sulla designazione del futuro candidato sindaco per il centro sinistra alle prossime elezioni comunali del capoluogo friulano che si terranno a maggio del prossimo anno. Un dibattito che, se nelle intenzioni di chi lo alimenta è funzionale alla scelta di chi si confronterà alle urne con il candidato per il centrodestra, dall’altro rischia «di allontanare ancor di più gli e le udinesi dal voto – ha proseguito Ferrari –. Perché appare evidente che al centro non ci sia tanto la voglia di ragionare sui temi concreti che stanno a cuore ai cittadini e alle cittadine, quanto a cercare spazi di consenso verso un candidato piuttosto che un altro». E per farlo cosa fa Sinergia Civica? Non parla del modello di città o di programmi, ma lancia sul mercato il suo candidato preferito entrando in contraddizione con se stessa in un circolo vizioso, un “uroboro”, il drago che si morde la coda formando un cerchio senza inizio né fine. Ma poco importa la coerenza, l’importante è l’obiettivo comunicativo, e siamo sicuri che domattina questo sarà raggiunto. L’occasione per parlare e farsi riprendere acriticamente dalla stampa, è stata data da un incontro tenutosi al bar L’Angolo dei Poeti di Udine. Così è stato esplicitato il futuro dell’associazione, nata a marzo scorso da un gruppo di cittadini (con lo scopo allora non dichiarato ma già palese di sostenere Venanzi) e al quale hanno preso parte anche altri due componenti dell’associazione, l’architetto Alessandra Furlan e Luca Sbrizzo, professionista nel settore dei servizi alla ristorazione. Intendiamoci da parte nostra nessun problema con Venanzi che è certamente politico esperto e di qualità, ma parlare di programmi e progetti e poi proporre un nome, è ancora una volta l’errore che la sinistra continua a fare nonostante la lezione delle recentissime elezioni nazionali. Nonostante tutto insomma ecco l’utilizzo dei vecchi metodi, come quello di evidenziare (in una nota correlata da una devastante immagine fotografica) che tra le fila dello scarsissimo pubblico c’erano la consigliera regionale de I Cittadini, Simona Liguori, il capogruppo di Prima Udine, Enrico Bertossi, Pierenrico Scalettaris, consigliere comunale di Azione e il consigliere comunale del M5S Domenico Liano, la consigliera comunale del Pd, Cinzia Del Torre e l’onorevole Serena Pellegrino di Sinistra Italiana. Insomma se si vuol fare intendere che lo schieramento è quello, l’operazione è maldestra e non solo perchè la presenza non vuol dire necessariamente accondiscendenza, ma soprattutto perchè ci potrebbero essere dubbi su chi rappresenta chi o cosa. Ci spiace dover evidenziare questi piccoli inciampi, ma se si vuole essere novità virtuosa la comunicazione è importante. Così anche l’elemento di novità, che vorrebbe evidentemente superare l’etichetta di “primarie” (troppo legate alla storia del Pd) con la formula della “consultazione elettorale per la scelta del candidato”, appare piuttosto debole, anche perchè potrebbe essere interpretata dagli altri potenziali competitori come “primarie mascherate” dove chi vince non lo fa in virtù di programmi e idee, ma di forza organizzativa. La conseguenza è che lanciare la “consultazione” senza averla preventivamente concordata potrebbe diventare un boomerang o, ad essere maligni, è proprio il rifiuto che si cerca. «In uno scenario che, da elettori, avvertiamo confuso e divisivo – ha spiegato Ferrari –, sentiamo sempre più impellente la necessità di impegnarci verso una soluzione che ritengo essere la massima espressione di esercizio democratico, ovvero la scelta del prossimo candidato sindaco per il centrosinistra attraverso lo strumento delle consultazioni elettorali. Di queste – continua – ci faremo portavoce e queste inizieremo a chiedere ai vari interlocutori, perché avvertiamo essere in linea con il sentire delle persone, quelle che incontriamo per strada, nelle associazioni, nei mercati, nelle fabbriche, così come negli uffici o nelle scuole. Un percorso tutt’altro che divisivo, come sostengono alcuni – prosegue –, che vogliamo portare avanti con chi, e sappiamo essere tanti e tante, crede nell’importanza della condivisione, dell’apertura e del dialogo schietto e propositivo». «C’è chi ritiene – spiega il presidente di Sinergia Civica – che la scelta più logica sia una “naturale” convergenza su chi si è “messo a disposizione” e che, secondo i sostenitori di questa tesi, deve essere l’unico. Dall’altra parte, in cui mi riconosco per basilare affezione ai processi democratici, si ragiona invece sul presupposto che qualora vi siano più “messe a disposizione” si ricorra allo strumento delle consultazioni elettorali, che rappresenta la massima espressione di esercizio democratico quale tendenza irrinunciabile in un’epoca che registra una preoccupantissima disaffezione a tale esercizio. Ritengo che in una comunità ampia come quella rappresentata dall’attuale opposizione a Palazzo D’Aronco – continua – sia normale, o addirittura fisiologico, la presenza di diverse personalità in grado di ambire al governo della città. Personalità che, senza alcun giudizio in valore assoluto, legittimamente possono, e forse debbono, confrontarsi nell’alveo di consolidati principi: democrazia, sussidiarietà, buona amministrazione. Sul “cosa” e sul “come” potranno distinguersi, certo, e su questi elementi i “messi a disposizione” potranno confrontarsi e convincere. E non vedo altro strumento che non sia la partecipazione dei potenziali cittadini-elettori attraverso lo svolgimento di consultazioni elettorali. Diversamente dobbiamo pensare che qualcuno sia un po’ più “a disposizione” degli altri ignorando la possibilità che questo venga scelto da coloro a cui poi chiederemo di votare nella consultazione amministrativa». E se il discorso si fosse fermato qui tutto sommato non sarebbe stato male. Ma invece è stato annunciato il sostegno a Venanzi come candidato naturale. Spiegano ancora da Sinergia Civica: “Se, dunque, fin qui si è parlato di “come scegliere” il futuro candidato sindaco, il nodo principale ora è “chi scegliere” tra coloro che intenderanno guidare la coalizione di centrosinistra alla “riconquista” di palazzo D’Aronco. E se da una parte, l’ex rettore dell’ateneo friulano, Alberto Felice De Toni, dopo essere stato lusingato sia a destra, sia a sinistra, ha dichiarato pubblicamente la sua disponibilità ad essere il candidato del centrosinistra, è innegabile che da mesi si parli anche, come competitor, dell’attuale capogruppo Pd in Consiglio comunale, Alessandro Venanzi”. Ed è su questo nome che punta Sinergia Civica. «Siamo convinti – spiega ancora Ferrari – che per la guida della città ci sia bisogno di un cambio di passo deciso rispetto al passato. Riteniamo, infatti, ci sia la necessità di una persona che conosca la città, i cittadini e le cittadine, ma soprattutto i loro bisogni. Una figura giovane ed energica che sappia dialogare con tutte quelle forze politiche stanche, come pare lo siano gli e le udinesi, di un sindaco come Fontanini che sembra sordo alle reali necessità del capoluogo friulano. Un candidato che non sia scelto nelle stanze dei palazzi, si chiamino questi D’Aronco, Torriani o Antonini, ma dalle persone. Da quella società civile che sempre più sembra sentirsi orfana di qualcuno che rappresenti, che sappia leggere e interpretare i suoi bisogni quotidiani e che, dall’altro, riesca ad offrire speranza e una visione positiva per il futuro. Un candidato – conclude Ferrari – che secondo noi risponde al nome di Alessandro Venanzi. È questo – conclude – il nome che vogliamo per la guida della città di Udine ed è questo il nome che sosterremo nel nostro ormai inevitabile, quanto naturale, percorso verso la costituzione di una lista civica a suo sostegno».