Con la firma di un protocollo in Fvg si gettano le basi per un futuro di appalti pubblici di “qualità” fuori dal massimo ribasso

Appare evidente che i contratti pubblici potrebbero essere leva trainante per la ripresa del Paese post Covid, elementi economici potenzialmente anche molto significativi in termini di moltiplicatore di investimenti e occupazione. Ma è altrettanto evidente che la ripresa e la resilienza dell’Italia non possono non passare anche dall’efficienza e dall’efficacia del suo procurement pubblico. In questo fondamentale e la semplificazione e chiarezza delle regole, per questo importante è che in Fvg si sia arrivati, qualche giorno fa, alla firma definitiva del Protocollo d’intesa in materia di concessioni e di appalto di lavori, forniture e servizi da parte del Tavolo di concertazione, organismo che raggruppa le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e quelle datoriali del Friuli Venezia Giulia assieme all’assessore regionale al lavoro Alessia Rosolen.
Si tratta di un documento importante in tredici articoli che contiene elementi qualificanti e che potrà essere concreta linea guida nella gestione futura degli appalti in logiche dove prevalgono gli aspetti qualitativi per promuovere un’economia che abbia come priorità l’occupazione e la qualità del lavoro ma in un quadro di legalità e di coesione sociale. Questo almeno sulla carta dato che non sempre i quadri regolatori trovano concreta applicazione al di là delle buone intenzioni e di questo sembra consapevole anche l’Assessore al lavoro Rosolen che del tavolo è la guida pubblica con il limite che appare palese che nei lavori non è stato coinvolto l’altro assessorato fondamentale in tema di appalti, quello alle attività produttive gestito dall’assessore Sergio Bini. Il protocollo firmato in Fvg fra l’altro in molte parti richiama, e non poteva essere che così, le linee guida nazionali in tema di anticorruzione e sicurezza sul lavoro che purtroppo come cronaca quotidiana ci ricorda non basta vengano scritte in accorti e tavoli per essere concretamente applicate. Nel caso del protocollo firmato punto qualificante è quanto espresso anche dal commento dell’assessore al lavoro Alessia Rosolen e cioè il superamento nella valutazione delle offerte degli appalti della logica del massimo ribasso che è in realtà la madre di tutti i problemi dato che per abbassare il prezzo le imprese partecipanti spesso non si fanno scrupolo di risparmiare sulle tutele attingendo a piene mano al mercato del lavoro meno tutelato. Commentava Infatti così pochi giorni fa l’assessore l’accordo all’unanimità raggiunto al tavolo di concertazione con sindacati ed associazione datoriali: “Quello che per brevità viene definito “Protocollo appalti” è uno strumento fondamentale per contrastare la pratica del massimo ribasso, affermare la qualità sul prezzo proseguire nella battaglia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nel pieno rispetto degli impegni presi da questa Amministrazione”. “Questo strumento, prosegue Rosolen, vieta in modo netto l’applicazione di formule che facciano scattare il massimo ribasso, puntando invece a far prevalere in questi procedimenti gli aspetti qualitativi su quelli legati al prezzo di offerta. L’obiettivo più alto è infatti quello di promuovere un’economia sana che abbia come priorità l’occupazione e la qualità del lavoro, la legalità, l’efficienza e la coesione sociale”. Da segnalare fra gli altri il commento di Legacoop Fvg secondo cui il Protocollo d’intesa definitivo in materia di concessioni e di appalto di lavori, forniture e servizi da parte del Tavolo regionale di concertazione, è “un documento importante che contiene elementi qualificanti e che potrà essere una concreta linea guida nella gestione futura degli appalti in regione, facendo prevalere aspetti qualitativi al fine promuovere un’economia che abbia come priorità l’occupazione e la qualità del lavoro in un quadro di legalità e di coesione sociale. Un quadro al cui interno sono espresse con chiarezza regole e impegni, sottoscritti all’unanimità da tutti gli attori presenti al tavolo, e che potranno “contribuire ad un’economia sana e inclusiva per un andamento socio economico che veda come prioritari l’occupazione e la qualità del lavoro, la legalità, l’efficienza e la coesione sociale ”.
Obiettivo del protocollo è quello di promuovere buone pratiche in materia di appalti al fine di attuare anche gli scopi di tutela sociale, fattore fondamentale secondo Legacoop. Il presidente di Legacoop Fvg Livio Nanino evidenzia, inoltre, come il protocollo rappresenti uno strumento ottimale per contrastare la pratica del massimo ribasso, valorizzando gli aspetti qualitativi proposti dagli operatori economici e garantendo la sicurezza sui luoghi del lavoro. Legacoop Fvg evidenzia la presenza di passaggi importanti nel protocollo relativi alla promozione della partecipazione delle piccole e medie imprese e delle imprese sociali alle diverse procedure di approvvigionamento della Centrale Unica di Committenza regionale, anche con la previsione dell’inserimento di persone svantaggiate.
Secondo Nanino, appare evidente che i contratti pubblici saranno leva trainante per la ripresa del Paese nel prossimo futuro, esprimendo opportunità molto significative in termini di moltiplicatore di investimenti e occupazione”.