Legacoop Fvg: Evidenziate criticità del momento e annunciato asse in sanità con l’assessore Riccardi
Si è svolto questa mattina il consueto appuntamento annuale per la Lega delle cooperative del Friuli Venezia Giulia che in una conferenza stampa torna ad evidenziare criticità e proposte di sempre: dall’urgente modifica del codice dei contratti ai controlli delle stazioni appaltanti; da una maggiore attenzione della politica ai temi del costo del lavoro alle possibilità offerte dal Pnrr; ma anche un “Tavolo per il Friuli”, convocato e poi mai partito per il rilancio dell’economia, fino alla drammatica carenza di personale che sta colpendo diversi settori. Di questo ha parlato il presidente Livio Nanino che ha descritto lo stato di salute del movimento cooperativo: “primi, seppur timidi, segnali di ripresa, in certi settori più che in altri” ha detto in chiusura, mentre il suo vice, Paolo Felice, ha posto la spinosa questione della carenza di personale. «Tutte le cooperative, ci stanno dicendo che c’è un serio problema su questo aspetto. Solo per fare un esempio per il prossimo triennio si stima manchino a livello regionale 1.400 infermieri nelle strutture pubbliche e 250 nella cooperazione sociale. Ben venga dunque il recente intervento della Regione con il quale si permette l’impiego di professionisti sanitari anche tra i cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea». Una carenza che, afferma Felice, tuttavia non si traduce in una maggiore richiesta di accesso a quelle professionalità. «Se manca personale in un settore – spiega ancora il vicepresidente di Legacoop Fvg – dovrebbero esserci le code di candidati, ma così non è perché non ci sono sufficienti persone pronte ad entrare o giovani disposti a iscriversi a questi percorsi». A commento di quanto affermato dal vicepresidente di Legacooop Fvg va detto che, a fronte di una realtà quando afferma che mancano risorse umane, sfugge la colpevole inerzia sul tema che, la Regione Fvg, ha evidenziato nei suoi “non” comportamenti. Negli ultimi anni non vi è stata sufficiente promozione di quelle professionalità soprattutto in merito all’attrattività economica che può essere il vero motore per convincere giovani ad intraprendere quei percorsi, ma soprattutto personale già formato e impiegato in strutture private ad arrivare o ritornare al “pubblico”. Vorremmo sbagliarci ma quello che strabilia è che, dalle parole di Paolo Felice, sembra essersi creato un strano acritico asse politico fra Legacoop Fvg è le politiche dell’assessore regionale alla salute Riccardi, che, come è noto, non più di tre giorni fa ha approvato in “decretazione d’urgenza” la possibilità di deroghe alle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie. “Questo provvedimento – spiegava Riccardi – libera infatti quegli indirizzi operativi che mettono le strutture sanitarie pubbliche, quelle private o accreditate, le strutture sociosanitarie accreditate e convenzionate con il Servizio sanitario regionale, nelle condizioni di poter assumere temporaneamente personale sanitario in possesso di un titolo di studio non riconosciuto dal Ministero della Salute”. In particolare la delibera in barba ad ogni principio di precauzione, contempla la possibilità di utilizzare personale con “titolo di studio conseguito in un Paese non appartenente all’Unione europea con traduzione asseverata in italiano” o “l’iscrizione a un ordine o albo professionale dello Stato di provenienza, sempre con traduzione asseverata” e la dichiarazione di valore rilasciata dall’Autorità diplomatica o consolare italiana (noti esperti del settore sanitario) presente nel Paese dove è stato rilasciato il titolo, finalizzata a verificare che quest’ultimo soddisfi pienamente le direttive Ue. In sostanza un “liberi tutti” che non piace ai professionisti della sanità, tanto che ieri, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI), ha espresso le proprie riserve e preoccupazioni per la delibera riccardiana e la conseguente deregulation. Non possiamo non registrare che, con grande tempismo, è arrivato al centrodestra il sostegno di Legacoop Fvg. Non volendo pensare ad altro, la sensazione è che, a furia di cercare di affermare la propria autonomia dalla politica, si finisca per cadere nelle lusinghe di abili furbetti, perdendo di vista la propria storia e dimenticando, per interessi particolari, un progetto politico che vede la centralità della sanità pubblica. Speriamo sia solo la svista miope di chi, magari per inesperienza, ha creduto nelle false parole di chi sostiene di voler salvare il “mondo “e nulla, per anni, ha fatto per evitare si arrivasse a tale situazione.