Conseguente conflitto Ucraina. Con voto unanime il Consiglio regionale del Fvg ha approvato un ddl che sblocca aiuti a settore agricolo
Via libera unanime del Consiglio regionale al disegno di legge che consentirà di finanziare in modo più ampio e flessibile il comparto agricolo e agroalimentare del Friuli Venezia Giulia, in ragione della crisi innescata dal conflitto in Ucraina che ha provocato un forte aumento dei costi. Sarà una delibera di Giunta, ha chiarito l’assessore competente, a distribuire liquidità e quote di contribuzione alle aziende che si trovano in difficoltà. Il ddl 166 istituisce infatti il Programma anticrisi conflitto russo-ucraino ed estende a questa nuova emergenza regole e procedure della legge 5 del 2020, la norma che venne varata durante la prima ondata Covid e che ha consentito di concedere contributi e aiuti a condizioni più favorevoli. Ancora una volta – ha sottolineato il massimo rappresentante dell’Assemblea legislativa, che ha ringraziato i consiglieri di tutti i gruppi politici – l’Aula ha risposto in modo compatto e unitario a una situazione di emergenza. I nuovi aiuti sono possibili grazie al Quadro temporaneo di crisi adottato dalla Commissione Europea dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina – che consente agli Stati membri, fino al 31 dicembre di quest’anno, di avvalersi della flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato – e alla pronta richiesta della Giunta regionale di accedere ai benefici. Concretamente, sarà il Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo a erogare i finanziamenti, anche a titolo di anticipazione delle spese di conduzione aziendale e del fabbisogno di liquidità relativo agli investimenti. Sarà anche possibile la conversione in sovvenzione dei finanziamenti concessi dal Fondo di rotazione, nel limite massimo complessivo di 20 milioni di euro. I finanziamenti potranno essere erogati ad aziende che si occupano di produzione di prodotti agricoli; trasformazione, commercializzazione e certificazione di prodotti agricoli; trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli; gestione forestale; pesca e acquacoltura. Il Quadro temporaneo, ha spiegato la Giunta, ha un massimale di 40mila euro per le aziende di produzione e di 35mila per le aziende agricole. La norma, composta da 4 articoli, è stata approvata con un iter particolare, ovvero la procedura di urgenza che era stata richiesta da alcuni consiglieri di Opposizione per accelerare i tempi: c’è stato dunque inizialmente un voto a maggioranza assoluta da parte dell’Aula sulla procedura speciale prima che la II Commissione, competente per le materie legate all’agricoltura, esaminasse il testo del provvedimento, approvato all’unanimità da tutti i gruppi politici. La Giunta ha spiegato, sia in Aula sia in Commissione, che il ddl ha per oggetto principale un settore specifico grazie alla competenza primaria in Agricoltura esercitata dal Friuli Venezia Giulia, che ha permesso di procedere autonomamente alla richiesta di accesso al Quadro temporaneo di crisi deciso dall’Ue, senza dover aspettare una notifica da parte dello Stato. Alcuni consiglieri di Opposizione, del Pd e del Gruppo misto, avevano infatti posto il problema della risposta da dare agli altri comparti produttivi, al di fuori del settore agricolo e agro-alimentare, che pure patiscono l’effetto della crisi ucraina a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia. In aula si è parlato di gare pubbliche che vanno deserte e della necessità di non fermare il sistema delle opere, ma è stata anche raccomandata – sempre da parte del gruppo dem – la massima vigilanza sull’utilizzo dei contributi, per assicurarsi che gli aiuti vadano a chi ne ha davvero bisogno. Il gruppo del Pd ha voluto sottolineare anche un problema di tempistica, mettendo in luce che la risposta positiva alla richiesta della Giunta sul Quadro temporaneo era arrivata già il 22 aprile ma si è rischiato che venisse esaminata solo nel Consiglio di fine maggio, e ringraziando la Presidenza dell’Aula per avere accolto la richiesta di procedura d’urgenza che ha consentito di anticipare i tempi. Il relatore di maggioranza scelto dal Pd ha caldeggiato anche la tempestiva comunicazione agli operatori delle misure di aiuto che l’Esecutivo vorrà varare. Il gruppo della Lega, che ha affidato la relazione di maggioranza alla presidenza della II Commissione, ha sottolineato come le misure possibili da oggi siano necessarie e urgenti, ma il loro carattere temporaneo rischia di vanificarle nel caso la crisi bellica dovesse perdurare per anni. Sia nell’illustrazione del provvedimento, sia rispondendo alle sollecitazioni dei consiglieri, la Giunta ha chiarito che per gli altri settori economici colpiti dalla crisi la strada ordinaria sarebbe una notifica dello Stato con la richiesta all’Ue di accedere al Quadro temporaneo, provvedimento che ad oggi ancora non c’è. Per accelerare i tempi, l’Esecutivo regionale ha presentato autonomamente una notifica, ma ad oggi non è ancora arrivato un parere positivo. Solo una volta concluso quest’iter sarà possibile aiutare anche gli altri settori alle stesse condizioni favorevoli del Quadro temporaneo, come previsto dall’articolo 3 del ddl approvato oggi.