Consiglio regionale, mozione su by pass lago di Cavazzo: decisi approfondimenti e audizioni in Commissioni II e IV congiunte  entro novembre.

E’ certamente una buona notizia per quanti hanno a cuore le sorti del lago di Cavazzo, parliamo del fatto che una mozione sul by pass verrà calendarizzata in Commissioni  II e Iv congiunte entro novembre a seguito della presentazione di una mozione a prima firma serena Pellegrino ma sottoscritta da tutti i consiglieri dell’opposizione. L’annuncio della novità  in una nota della Consigliera Pellegrino vice presidente della Commissione consiliare Ambiente: “La discussione sulla mozione che ho presentato in Consiglio regionale, per dare seguito alle indicazioni di fattibilità delle tre varianti di bypass del Lago di Cavazzo indicate dallo studio del Laboratorio Lago, è stata trasferita alle Commissioni II e IV – competenti su attività produttive, agricoltura, turismo e ambiente – prevedendo l’approfondimento del tema soprattutto attraverso ulteriori audizioni. Le risultanze del lavoro delle Commissioni congiunte ritorneranno in Consiglio regionale entro il prossimo mese di novembre.” Ha specificato  con soddisfazione la consigliera esponente di Alleanza Verdi e Sinistra che aggiunge:  “Non c’è dunque, come si temeva, una pietra tombale sul progetto by pass che da anni le amministrazioni, con le comunità rivierasche, indicano come migliore soluzione per sospendere gli impatti negativi delle acque di scarico della centrale idroelettrica di Somplago sull’ecosistema del bacino di Cavazzo. Questo permetterebbe di avviare l’opera di rinaturalizzazione del Lago. Potremo invece discutere ancora e in maniera approfondita sulla fattibilità del by pass del Lago di Cavazzo, lo faremo con lo scopo di configurare un risultato vincente per tutti: il Lago e l’ambiente, i cittadini, il turismo e le attività economiche dei paesi rivieraschi, le esigenze evidenziate dal Consorzio di bonifica della pianura friulana e non ultimo la centrale idroelettrica.” Sottolinea la consigliera Pellegrino: “In questo percorso la questione della salvezza del Lago di Cavazzo non può essere scollegata da un principio ineludibile: gli abitanti delle Terre Alte vanno ascoltati quando chiedono rispetto delle montagne e delle persone che vivono nelle valli, equità e limiti in ciò che si va a prendere tra i loro monti, gestione delle risorse secondo criteri di solidarietà soprattutto verso le aree interne e più fragili della Regione. Altrimenti è rapina, abuso e spregio, una follia che non riguarda solo le vittime dirette, ma tutta la collettività perché sono patrimoni, risorse e servizi ecosistemici comuni.
Non possiamo esimerci dal dovere che ognuno di noi ha di tutelarli non solo per le generazioni future ma anche per chi ora vive in territori nei quali va arrestato il continuo spopolamento. Dobbiamo progettare concentrandoci sul fatto che i risultati siano positivi per tutti investendo senza remore quanto necessario.”