Consorzio Bonifica Pianura friulana. Fossalon: urgono risorse per le opere idrauliche
Ancora una volta precipitazioni eccezionali hanno colpito l’area agricola di Boscat e Fossalon. Oramai sia per frequenza che intensità gli eventi degli ultimi mesi hanno rivoluzionato le statistiche storiche.
“Si tratta di aree depresse, sotto il livello di marea – spiega il direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, Stefano Bongiovanni -, in cui solo tramite gli impianti idrovori costruiti per la bonifica dei terreni si possono allontanare le acque. La necessità di adeguamento alle mutate condizioni legate ai cambiamenti climatici è un problema ben noto all’amministrazione regionale, che sta recuperando ulteriori risorse finanziarie, in ordine di priorità, per il completamento di queste rilevanti opere idrauliche”.
Nel secondo semestre di quest’anno è stato finanziato dalla Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche delle Regione FVG la messa in sicurezza del fabbricato ospitante le cabine di trasformazione dell’idrovora, che aveva subito un improvviso cedimento strutturale. Alle prove geognostiche e alla progettazione è seguito l’iter autorizzativo per procedere alla realizzazione delle opere, in via di completamento entro la prossima primavera.
“La necessità di aggiungere ulteriori pompe è conclamata – afferma Massimo Ventulin, vicedirettore tecnico e responsabile della manutenzione del Consorzio di Bonifica -, le azioni di svuotamento preventivo dei bacini in previsione della precipitazione (grazie alla sinergia con il servizio regionale dell’Osmer e della Protezione civile), assieme all’automazione da remoto, non sono più sufficienti a far fronte alle copiose precipitazioni, così come il tempo per svuotare i canali non è più compatibile con le esigenze colturali e di sicurezza idraulica dei territori”.
Dopo la progettazione per il potenziamento dell’area di Boscat e l’ottenimento delle autorizzazioni, il prossimo anno si procederà coi lavori. Intanto, nell’area di Fossalon gli interventi già realizzati sul canale di arrivo hanno evitato allagamenti nella parte orientale del bacino, mentre sono rimaste criticità della parte occidentale della zona di via Valle. Il progetto, finanziato dalla Regione FVG e redatto dal Consorzio, per la risoluzione della problematica richiede un costo superiore ai 4 milioni di euro, attualmente non coperti.
I tecnici della Direzione centrale Ambiente della Regione e del Consorzio stanno progettando uno stralcio al progetto generale che, con una piccola variazione condivisa positivamente con i rappresentanti locali dei proprietari, garantirebbe una significativa mitigazione del problema idraulico a costi molto più contenuti (meno di 1/3), favorendo una più agevole copertura economica.
“Non va dimenticata, infine, la presenza di aree ambientali protette di rilevanza comunitaria in cui il sistema idraulico si deve inserire senza creare alterazioni agli habitat presenti. Per questo – chiude Bongiovanni – fin dalle prime fasi progettuali, anche al fine di ridurre il lungo iter autorizzativo, è stato coinvolto il servizio della biodiversità della regionale”.