Coordinamento del Sanvitese per la sanità pubblica in difesa del Consultorio Familiare

In occasione delle celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna, il Coordinamento del Sanvitese per la sanità pubblica ha emesso un Comunicato in difesa del Consultorio Familiare pubblico che da pochi giorni ha compiuto 46 anni di attività e che è minacciato dalle politiche sanitarie dell’attuale governo regionale: Questo è il testo

“Primo in FVG, quando è nato 46 anni fa, il nostro CONSULTORIO familiare era un servizio di prevenzione all’avanguardia per la salute delle donne di tutte le età, dei bambini, degli adolescenti, delle famiglie. Ricordiamo che al Consultorio è possibile accedere gratuitamente e senza richiesta del medico, importante attenzione per i giovani e per chi ha meno disponibilità economiche.

Temendo un altro attacco ai bisogni delle donne da parte del DG Tonutti e i suoi referenti politici Fedriga e Riccardi, noi del Comitato del Sanvitese Salute Pubblica, abbiamo cercato di capire che cosa è rimasto ora di quel glorioso servizio.
Il sito di ASFO elenca tutta una serie di attività come se nulla fosse cambiato, ma non è trasparente, non riporta neppure i nomi e qualifiche degli operatori, dei responsabili.
L’informazione all’utenza è un obbligo per i servizi pubblici

Nonostante con la chiusura del punto nascita, il DG Tonutti avesse assicurato che i servizi territoriali sarebbero stati rinforzati, a San Vito il medico ginecologo è presente un’unica seduta la settimana, solo per consulenze alle donne in età fertile, meglio se già gravide.
Del resto dell’equipe (ostetriche, assistente sociale, psicologi) non sono chiare le fasce orarie di attività, ma sappiamo che svolgono con dedizione e professionalità il loro lavoro per dare risposte all’utenza nonostante le condizioni sfavorevoli per la mancanza di programmazione e di governo.
Sappiamo che le ostetriche hanno aumentato il loro impegno a domicilio, anche se ancora non possono garantire una presenza precoce a casa delle neomamme dimesse velocemente a causa del sovraffollamento dell’ostetricia di Pordenone che già denunciammo, inascoltate, lo scorso anno.

Ci sono due cose che ci preoccupano molto: una è la dichiarazione del DG Tonutti che in commissione sanità a San Vito, (smentendo la sua stessa delibera 888/23) ha dichiarato che il consultorio qui non serve perché c’è il reparto… dimenticando che il consultorio si occupa d’altro e che la legge anche del FVG, prevede un consultorio ogni 20mila abitanti e quelli presenti nell’ambito sanvitese sono
40 mila.
INOLTRE la nostra ostetricia-ginecologia con la chiusura del punto nascita, non svolge più neanche l’attività di pronto soccorso ostetrico, inizialmente dimezzato da 24 a 12 ore, ed è praticamente ridotta ad un ambulatorio al quale accedere solo con ricetta e pagamento del ticket dopo aver superato lunghe liste d’attesa…
L’altra cosa che ci preoccupa, e non poco, è che la guida dei Consultori, della Procreazione Medicalmente assistita (PMA) e di tutta l’attività ambulatoriale è stata recentemente affidata (decr DG 140/25) alla stessa primaria che non è stata in grado di garantire l’attività del punto nascita del sanvitese e che legalmente (sic!), ma in palese conflitto d’interesse e con un discutibile senso etico, esercita anche in una struttura privata in concorrenza con gli ambulatori pubblici che dirige.
*Facciamo un appello alle donne di tutte le età a mobilitarsi in difesa dei servizi sanitari della prevenzione, cura e riabilitazione che sono stati conquistati con l’impegno di tante di noi…
scriveteci e partecipate…*  Coordinamento del sanvitese sanità pubblica”