Corteo pro-palestina ieri a Udine. Fermare la guerra la richiesta della piazza

Alcune centinaia di persone, 500 secondo la Questura, oltre 700 secondo gli organizzatori, hanno sfilato ieri a Udine nel corso della manifestazione organizzata dalle Comunità dei Palestinesi del Fvg e del Veneto per dire “stop ai bombardamenti su Gaza, al genocidio e all’occupazione israeliana dei territori palestinesi”. Il corteo si è snodato senza incidenti per le vie del centro e all’iniziativa hanno aderito diverse associazioni del territorio, tra le quali Unione degli Universitari Udine, Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia comitato provinciale di Udine, Donne in Nero, Ospiti in arrivo, Salam Ragazzi dell’Ulivo, Open Sinistra Fvg, Prc Udine.
“Abbiamo chiesto all’Europa e all’Italia, nostra seconda Patria, di riconoscere lo stato libero della Palestina – dice il rappresentante della Comunità Palestinese in Fvg, Amer Hassan, da 40 anni in Italia – e abbiamo consegnato alla Prefettura una lettera: chiediamo al governo italiano di svolgere il suo ruolo storico di promotore e mediatore della pace in Medio Oriente, attivandosi e impegnandosi nelle sedi dell’Ue e dell’Onu affinché venga applicato un immediato cessate il fuoco, venga soccorsa la popolazione della striscia di Gaza e venga presa ogni azione per fermare la mano criminale dei coloni e dell’esercito coloniale israeliano in Cisgiordania”. Almeno la metà dei manifestanti, per gli organizzatori, era rappresentanti delle comunità palestinesi del Fvg e del Veneto, quest’ultima capitanata dal presidente Khaled Al Zeer, e da esponenti delle comunità islamiche di Pakistan, Bangladesh e Marocco.”Tuttavia ci ha molto colpito la grande partecipazione di italiani”, ha commentato Hassan. Tra gli interventi anche quello della presidente dell’Anpi di Udine, Antonella Lestani, la quale ha ribadito la condanna dell’associazione “della violentissima reazione di Israele all’attacco di Hamas, violenza che non si ferma, anzi dilaga, così muore la pace: fermare la spirale d’odio tra le comunità israeliana e palestinese è fondamentale per bloccare il conflitto”.