Davanti al Covid non siamo tutti uguali: il virus è classista
«Le persone più vulnerabili (…) sono più esposte al rischio di contagio e hanno inoltre un rischio più elevato di decorsi gravi e letali. (…) Abbiamo sentito spesso la frase: “Il virus non discrimina, siamo tutti uguali di fronte alla malattia”. Ebbene, non è così. Dobbiamo dircelo e dirlo a voce alta che il virus non è democratico e colpisce chi sta peggio. Sembra banale, ma di questo aspetto non si parla granché.» Ad affermare questa tesi è Benedetto Saraceno nel libro — uscito qualche mese fa per le Edizioni alpha beta Verlag di Merano — “Un virus classista. Pandemia, disuguaglianze e istituzioni”, una raccolta di sei saggi in cui lo psichiatra indaga la situazione sociale, politica e sanitaria nazionale e internazionale per stimolare produttive riflessioni per il futuro. Perché è ovvio che non è il virus a non essere democratico, ma le risposte dei sistemi sanitari e di welfare, che si sono rivelate sbagliate a causa della totale mancanza di sinergia tra la politica e i servizi. Come possono le comunità locali riappropriarsi del diritto alla salute e colmare il grave deficit di democrazia che questa pandemia ha evidenziato? Come superare il modello residenziale, che negli ultimi due anni ha mostrato tutte le sue lacune? Come ridare valore a parole quali cura e prossimità e promuovere una presa in carico globale della persona? L’autore di “Un virus classista”, libro che sarà al centro dell’appuntamento mensile con la lettura promosso dalla Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia giovedì 20 gennaio alle ore 18, ne parlerà con Nerina Dirindin, Alessandra Oretti e Franco Rotelli, stimolato dalle sollecitazioni di Agnese Baini, esperta di comunicazione. Benedetto Saraceno è uno psichiatra, già collaboratore di Franco Basaglia e attualmente segretario del Lisbon Institute of Global Mental Health, che ha diretto il Laboratorio di Epidemiologia e Psichiatria Sociale dell’Istituto Mario Negri di Milano e dal 1999 al 2010 è stato direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di Sostanze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra: come i suoi interlocutori — due psichiatri (Oretti e Rotelli, che ha scritto la postfazione) e un’accademica, già direttrice generale del Ministero della Sanità e assessora alla Sanità della Regione Sardegna (Dirindin) — si occupa di salute pubblica lavorando sul campo. L’incontro si svolgerà online nell’ambito di “Testi/Pretesti”, un progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso il quale si intende promuovere momenti di confronto sulle buone pratiche nella salute mentale, sulle politiche attive di tutela del benessere generale dei cittadini e sulle criticità che oggi abbiamo di fronte, sapendo che la pandemia ci ha reso tutti consapevoli della centralità del bene salute e del fatto che nessuno si salva da solo. Sarà possibile seguire l’evento collegandosi alla pagina Facebook di Conferenza Basaglia (https://www.facebook.com/conferenzabasaglia/), un’associazione nata nel 2010 e ora presieduta dalla psichiatra Giovanna Del Giudice.