Depuratore di Lignano, “desaparecido” il Leghista Bosello annunciato fra i relatori. Per il M5s opacità su mare e Laguna restano in primo piano

Il MoVimento 5 Stelle non demorde, e giustamente prova a rimettere il riflettore mediatico sul depuratore di Lignano e più in generale sullo stato di salute del litorale di Lignano e della laguna di Marano. Alla conferenza stampa con la consigliere regionale Rosaria Capozzi e l’ex consigliere Cristian Sergo che della questione si occupa da anni, avrebbe dovuto partecipare anche Graziano Bosello segretario provinciale della Lega Salvini Premier, lignanese e (per usare una terminologia giudiziaria) “informato sui fatti” e per questo da sempre con posizioni pubbliche precise sulla questione del depuratore più vicine a chi denuncia che a chi “difende”. Inutile nascondere che la sua improvvisa assenza senza una spiegazione, se non quella vaga che “ha preferito non partecipare per non alimentare polemiche” è diventata parte della notizia e lo rende novello desaparecido.  Se consideriamo anche  che ovviamente  “casualmente” da un noto blog “sovranista” a poche ore dall’annuncio della sua partecipazione alla conferenza stampa è partita una bordata contro Bosello (per altra questione), la sensazione netta è che si sia voluto mandare un messaggio, un avvertimento conto terzi, al segretario della Lega forse preludio di un futuro “stai sereno”. Purtroppo invece sul fronte dell’inquinamento non ci sono novità e c’è poco dall’essere sereni, la situazione di opacità resta invariata, così come le coperture che l’accompagnano. Anche gli ultimi dati non danno risposta esaustiva sul quesito che sembra non trovare soluzione, anche se i sospetti che il depuratore di Lignano abbia un ruolo non certo positivo, anche se non esclusivo, nella vicenda. Ma andando ordine: lo scorso luglio, hanno spiegato Capozzi e Sergo, dalle analisi effettuate dall’Agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente Arpa FVG sono stati verificati sforamenti del Depuratore di Lignano rispetto ai limiti di legge in quattro delle sei analisi eseguite. Il caso più grave rimane quello del 3 luglio quando lo sforamento è stato pari a 160 volte i limiti imposti dall’amministrazione regionale (800mila ufc/100 ml. contro i 5mila consentiti) relativamente alla presenza di Escherichia coli”. “E’ dal 2004, hanno spiegato i pentastellati, che si parla di adeguare l’impianto e dovranno passare almeno due stagioni estive prima di vedere i primi effetti dei lavori programmati (ultimo cantiere nel 2019) e tuttora non realizzati. La stessa società Cafc che gestisce l’impianto sa benissimo che anche realizzando un nuovo sedimentatore, attrezzatura che andrebbe a completare i lavori iniziati nel 2015, non sarebbe sufficiente per adeguare e potenziare l’impianto come previsto dalla normativa vigente e imposto dalla Regione stessa”. Questo è uno degli aspetti della vicenda alla quale si accompagnano, è stato detto, “i continui ritrovamenti di salmonella nelle zone di raccolta di molluschi che ancora troppo spesso devono esser declassificate per gli sforamenti riscontrati. Ricordiamo che un anno fa per l’escherichia ritrovata nelle acque di balneazione l’allora neo eletta sindaca di Lignano ha dovuto emettere un’ordinanza di divieto di balneazione durata per fortuna poche ore. Continuiamo a ritenere che sulla ricerca delle cause di questi ritrovamenti si sia lavorato troppo poco. Anche i nostri tentativi di porre l’attenzione in sede di Legge di stabilità all’assessore regionale all’ambiente Scoccimarro sono stati inutili: la Giunta Fedriga ha bocciato tutti i nostri emendamenti. Per questo saremo sempre in prima linea per chiedere con forza che si faccia luce e chiarezza su questi temi”.

Depuratore di Lignano zona scarico di “emergenza” acque reflue in laguna.

In chiusura della conferenza stampa ha preso la parola anche l’ambientalista Marino Visintini referente del Comitato dell’Osservatorio civico contro le illegalità del Friuli Venezia Giulia che della vicenda si è occupato da anni raccogliendo anche una corposa documentazione fotografica anche aerea che dimostrerebbe l’esistenza dei malfunzionamenti del depuratore. Visintini ha fra l’altro presentato esposti e segnalazioni a vaere istituzioni ed enti , compresa la procura della Repubblica e oggi lamenta di non aver avuto nessun tipo di riscontro (neppure di rigetto) e si chiede se questo è normale. Avendo anche noi seguito tuttala vicenda di una cosa siamo comunque certi, quelle bandiere Blu dispensate con generosa accondiscendenza da anni alla località balneare sono, per usare un eufemismo, sbiadite e dal blu tendono al marrone. Chi vuol capire capisce.