Disabilità: tre cooperative sociali tra Casarsa, San Vito e Prata uniscono le forze per un futuro sempre più inclusivo
La volontà di costruire un futuro sempre più inclusivo per le persone con disabilità e con fragilità, ha fatto unire le forze a tre cooperative sociali dell’area pordenonese: nasce l’Associazione Temporanea di Impresa (Ati) tra Il Piccolo Principe, Il Granello e Il Ponte. Le tre storiche cooperative operano da decenni rispettivamente a Casarsa della Delizia, San Vito al Tagliamento e Prata di Pordenone per favorire l’inclusione offrendo servizi diversificati: strutture residenziali, centri diurni, attività laboratoriali, percorsi semiresidenziali e inserimenti lavorativi, sono solo alcuni degli esempi dell’offerta garantita a persone con fragilità mentali, disabilità, dipendenze, difficoltà di inserimento sociale. “Stiamo muovendo i primi passi come sistema di servizi – spiega Giuliana Colussi, referente per la neocostituita Ati – e siamo davvero orgogliosi di esserci costituiti in Associazione Temporanea di Impresa perchè questo ci permetterà di lavorare al meglio per il benessere delle persone, per dare delle risposte sempre più personalizzate, lavorando in equipe e mettendo insieme competenze diverse, nonché garantendo un miglioramento di tutti i nostri servizi per far fronte alle nuove complessità e alle sfide che ci saranno in futuro”. Il Piccolo Principe, che fa da capofila all’associazione, gestisce il Centro socio occupazionale per persone con disabilità e i laboratori di assemblaggio e montaggio rivolti alle aziende locali in cui si sperimentano servizi di integrazione lavorativa a Casarsa della Delizia. Poi a San Vito al Tagliamento ha fatto partire da diversi anni l’esperienza dell’agricoltura sociale nella fattoria didattica e sociale La Volpe sotto i Gelsi in località Comunali a cui si aggiunge l’attività degli orti sociali a Torrate di Chions. Tra i suoi servizi, vi è anche La Cucina delle Fratte a Fiume Veneto che fornisce pasti dando opportunità di integrazione lavorativa e sociale a persone con fragilità. La seconda cooperativa coinvolta è Il Granello di San Vito al Tagliamento che annovera tra i suoi servizi: la residenzialità, con la comunità alloggio, alcuni gruppi appartamento e percorsi di autonomia abitativa; il Centro Semiresidenziale con attività educative e laboratoriali; il servizio diurno dedicato a giovani con disabilità grave e gravissima; e il laboratorio permanente di attività espressive per la sperimentazione di tirocini, percorsi occupazionali e di valorizzazione del tempo libero. Poi c’è il Ponte di Ghirano di Prata di Pordenone con la sua casa famiglia, gli appartamenti a bassa soglia che accolgono persone adulte in situazione di disabilità, che necessitano di un intervento specifico per il potenziamento delle autonomie personali e abitative, il Centro diurno “Malolako” e la fattoria sociale. Insieme, le tre cooperative offrono: servizi per l’abitare per un totale di oltre 30 posti (due comunità alloggio, un gruppo appartamento e un gruppo a bassa soglia) e servizi per l’inclusione per un totale di oltre 60 posti (tre centri semiresidenziali, un’unità educativa territoriale e un centro per gravi e gravissimi). “L’aumento della speranza di vita della popolazione con disabilità ha imposto da tempo la necessità di individuare moduli di servizio dedicati – hanno aggiunto Giuliana Colussi per Il Piccolo Principe, Maria Rosa Toffolon presidente de Il Granello e Maurizio Buosi direttore de Il Ponte – . Inoltre cresce il bisogno di risposta alternativa e/o di supporto rispetto alla famiglia: è necessario e urgente attivare servizi e interventi a sostegno della domiciliarità e dare attuazione a forme innovative di abitare inclusivo. Sottolineiamo poi come sia diventato urgente e necessario – concludono – rafforzare l’integrazione fra i servizi sanitari e il terzo settore con competenze specifiche sulle difficoltà adolescenziali per rispondere in modo adeguato e multidisciplinare a bisogni sempre più complessi scaturiti anche dalla crisi generata dalla pandemia. Per rispondere a tutte queste nuove sfide, abbiamo voluto mettere in campo le nostre competenze ed esperienze diverse, certi che insieme potremo lavorare e garantire servizi sempre migliori e insieme anche formarci per lavorare su nuovi progetti”. Infatti, la nuova Ati è nata proprio con l’obiettivo di erogare interventi sulla base di un modello di progettazione sempre più personalizzata e offrire servizi nell’ambito della Neuropsichiatria Infantile, del Dipartimento delle Dipendenze e del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale. Ai servizi già attivi, andranno ad aggiungersene di nuovi: una nuova Unità educativa territoriale a La Volpe sotto i Gelsi del Piccolo Principe oltre a servizi per la valutazione delle autonomie per l’abitare e a tutti i servizi legati alla socialità (laboratori valutativi espressivi, sostegno all’inserimento in attività di volontariato nella comunità, supporto socio educativo per il tempo libero, laboratori artistici creativi). Oltre a ciò, verranno potenziati gli interventi socio educativi per le attività formative, occupazionali e di orientamento.