Domani 22 novembre “Elena di Sparta” in scena a Cervignano del Friuli per “La Scena delle donne”

Domani martedì 22 novembre presso il Teatro Pasolini a Cervignano del Friuli, va in scena per la XVIII edizione de “La Scena delle donne” “Elena di Sparta” di e con Silvia Priori, e con la danzatrice Selene Franceschini, per la regia di Silvia Priori e Renata Coluccini.

La XVIII edizione del festival “La Scena delle donne”, diretta da Bruna Braidotti, realizzata con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli, in collaborazione con il centro antiviolenza Voce Donna Onlus Pordenone, prosegue sotto il segno della Giornata nazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre). In scena al Teatro Pasolini a Cervignano del Friuli, domani 22 novembre, arriva “Elena di Sparta” di e con Silvia Priori, e con la danzatrice Selene Franceschini, per la regia di Silvia Priori e Renata Coluccini.

Lo spettacolo, una produzione Teatro Blu, miscela teatro, danza orientale e musiche epiche, per consegnare al pubblico un’altra versione del personaggio mitologico, che, proveniente dall’Iliade di Omero, si è reso noto per essere stato al centro delle cause scatenanti la Guerra di Troia. Silvia Priori, con la sua lettura del mito, ribalta la storia e restituisce dignità alla donna, per realizzare uno spettacolo sulla bellezza, sulla ricerca della felicità e sulla resistenza.

La vecchia Elena ripercorre le tappe salienti della sua vita. A poco a poco riemergono le figure degli eroi, Ettore, Achille, Ulisse, Priamo. Racconta il folle amore con Paride che seguì fino a Troia e la sua impotenza di fronte agli eventi. Elena si racconta dal tramonto alla notte e c’è tutto il disincanto con cui l’anziana signora guarda sé e il mondo, il disfacimento di un corpo di donna che fu il più bello di tutti, il passare inesorabile del tempo, e la follia della guerra che fu accusata di aver provocato.

“Elena di Sparta” s’ispira all’interpretazione che Ghiannis Ritsos dà del mito, che lo utilizza come escamotage per parlare di libertà e resistenza, e lo fa attraverso un personaggio attuale, ma che ha sempre fatto parte del vissuto culturale e dell’immaginario popolare. Una donna archetipo, un po’ come Eva, considerata responsabile di tutto, che urla e si ribella a Dio stesso, suo padre. Come Maria Stuarda, Anna Bolena, Giovanna d’Arco, anche Elena è stata etichettata come una donna sconfitta dalla sua stessa ambizione: quella di essere vive e pensanti. Ha collaborato alla regia Roberto Gerbolès. Le musiche sono di Marcello Franzoso, i testi delle canzoni di Alberto Casanova, le scene di Luigi Bello, i costumi di Primavera Ferrari e Sartoria Bianchi – Milano. Ingresso allo spettacolo con offerta libera.