Due conversazioni nell’orizzonte del “Se vuoi la pace prepara la pace” nel fine settimana a Cervignano e Udine

Nel fine settimana due conversazioni nate nell’orizzonte di senso del “Se vuoi la pace prepara la pace”, proposte dalla sezione ANPI di Cervignano del Friuli e dal circolo di Udine di Libertà e Giustizia. I protagonisti del doppio incontro saranno Giorgio Gallo, che è stato fondatore e direttore del Corso di Laurea in Scienze per la Pace dell’Università di Pisa, oltre che docente di Ricerca Operativa, e Furio Honsell, nel doppio ruolo di Matematico (già Rettore dell’Università di Udine) e di Consigliere regionale eletto per Open Sinistra FVG. La prima conversazione, moderata da Dianella Pez, ed intitolata “La pace la dice (anche) la matematica”, avrà luogo alla Casa della Musica di Cervignano del Friuli venerdì 2 dicembre alle 19, mentre la seconda, condotta da Toni Peratoner, si svolgerà a Udine sabato 3 dicembre alle 11 nella Sala conferenze della CGIL (che sostiene l’iniziativa) in via Bassi: il titolo è “Se vuoi la pace studia la pace. Palestina, Ucraina e le altre terre”.
Essere capaci di capire le ragioni altrui, di indagare le idee di sicurezza/insicurezza, cooperazione/competizione, gentilezza/bellicosità ha bisogno di studio, analisi, impegno politico, volontà di affrontare le complessità senza scegliere scorciatoie che si rivelano poi prive di vie d’uscita: varie discipline, anche strettamente scientifiche, hanno elaborato modelli sia esplicativi sia capaci di prevenire o di risolvere pacificamente i conflitti, hanno suggerito alternative e prospettive divergenti soprattutto nei casi di polarizzazione.
La matematica ha fatto passi importanti in questa direzione, affiancandosi alle riflessioni sui nodi del binomio pace/guerra, che attengono alle parole potere, dominio, identità, ordine patriarcale. Studiare significa ascoltare le lezioni della storia e le voci di tutti i centri di ricerca che lavorano affinché la cultura ed il linguaggio vengano disarmati: significa in fondo davvero ascoltare, soprattutto le voci dei popoli, delle singole persone, dei corpi che le guerre non le hanno volute ma continuano a subirle.