Duemila persone e 23 Sindaci in difesa dell’Ospedale e Punto nascita di Palmanova
“Un popolo si è mosso in difesa del suo Ospedale” si apre così la nota del comune di Palmanova che racconta della manifestazione di questa mattina in difesa del punto nascita palmarino. Ed in effetti la manifestazione è pienamente riuscita con centinaia di persone che si sono ritrovate davanti all’ingresso del nosocomio della città stellata per manifestare. Ventitre Sindaci (dell’agro aquileiese ma non solo), Consiglieri Regionali, operatori sanitari ma anche semplici cittadini, mamme e bambini. Molti e variopinti i cartelloni esposti pubblicamente a sostegno della struttura: chi vuole maggiore sicurezza, qualità e servizi, chi rivendica l’alto numero di parti storicamente consolidato, chi chiede all’assessore Riccardi e al Presidente Fedriga il rispetto della legge e dei dati scientifici o chi ricorda di esserci nato in quella struttura.
“La risposta della gente è stata straordinaria. Questo dimostra come il territorio sia unito nel rivendicare il mantenimento dei servizi del Punto Nascita e dell’Ospedale di Palmanova e chiedere alla Regione FVG il rispetto della legge e delle indicazioni che arrivano da professionisti medici. Le logiche di potere non influiscano sulla salute delle persone. Non ci sono ragioni concrete e oggettive per chiudere il Punto Nascita di Palmanova” sostiene il Sindaco di Palmanova Francesco Martines in accordo con i membri della maggioranza e dell’opposizione consiliare presenti all’iniziativa.
Durante la manifestazione è iniziata anche la raccolta firme di una mozione popolare che chiede agli organi competenti di mantenere il punto nascita di Palmanova e di garantire i servizi dell’ospedale unico Palmanova – Latisana implementando e non riducendo alcuna delle specializzazioni presenti. In meno di un’ora è stata sottoscritta da oltre 1000 persone. Nei prossimi giorni sarà possibile continuare a sostenerla, firmandola all’Ufficio Anagrafe del Comune di Palmanova, durante il mercato del lunedì in Piazza Grande, all’Ospedale e presso i Comuni che stanno sostenendo questa battaglia.
”Le scelte si facciano su prestazioni e parametri oggettivi: i numeri ufficiali dell’Azienda Sanitaria sono chiarissimi e affermano che, negli ultimi anni, al Punto Nascita di Palmanova nascono tra i 700 e gli 800 bambini all’anno. A Latisana tra i 400 e i 500. La legge Balduzzi non permette il mantenimento di strutture sotto i 500 nati/anno. Anche i numeri delle urgenze chiurgiche e mediche sono chiaramente a favore di Palmanova. Se la Regione deciderà di chiudere il Punto Nascita di Palmanova faremo ricordo al TAR e in quella sede dimostreremo legalmente le nostre ragioni” aggiunge il Sindaco.
I dati sono quelli già più volte resi pubblici e descrivono un punto nascita di Palmanova sicuro e con attrezzatura all’avanguardia (sono state appena inaugurate due sale chirurgiche adiacenti alle sale parto, che rendono il reparto all’avanguardia nel suo settore) e nel quale, proiezione ufficiale, nasceranno nel 2019 circa 764 bambini (nella seconda parte dell’anno il trend della nascite risulta storicamente in aumento). Un dato addirittura in controtendenza rispetto all’andamento nati a livello regionale: nel 2018 Palmanova registrava 780 parti (+6% rispetto al 2017, seconda in FVG) mentre la regione si assestava su un -2%. La media degli ultimi 10 anni è di 828 parti, ai primi posti in Italia per la bassa percentuale di cesarei effettuati e con il primato regionale per il ricorso alla parto-analgesia.
“Questi non sono solo numeri ma significa che le persone si trovano bene in questo ospedale e decidono di scegliere Palmanova per far nascere i propri bambini. Significa che le casistiche affrontate dal personale medico e sanitario sono varie e sono pronti a rispondere nel migliore dei modi alle situazioni (anche di pericolo) che possono sopraggiungere. Questo significa sicurezza per i neonati e per le mamme. Credo che, come già ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi, la sicurezza sia la cosa più importante e che proprio su questa si debba ragionare per fare delle scelte. Che la politica si faccia da parte e decidano le ragioni della scienza” conclude il Sindaco.
Ma non tutti sono d’accordo e non solo i cittadini di Latisana il cui Comune ha annunciato una contromanifestazione per la prossima settimana.
In particolare critiche arrivano dal M5s secondo cui il sindaco di Palmanova Martines ha la memoria corta e dimentica che è stato proprio il suo partito, il Pd, a creare la contrapposizione tra i territori con la delibera che imponeva la chiusura di un Punto nascita (e della Pediatria) tra Palmanova e Latisana senza mai assumersi la responsabilità della scelta”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, commentando la manifestazione tenutasi oggi a Palmanova per difendere l’ospedale e il Punto nascita. “Continuare a raccontare falsità, come fatto in questi anni, sostenendo oggi che c’è la volontà di chiudere l’ospedale di Palmanova non fa onore al sindaco – aggiunge Ussai – e non aiuta a ragionare in maniera responsabile su dove sia maggiormente necessaria e sicura l’erogazione di questi servizi per i cittadini”.
Dal canto suo l’assessore alla salute Riccardo Riccardi sempre più in difficoltà anche per il “fuoco amico” che gli arriva ha cercato ieri di alzare l’asticella parlando di necessità di più attenzione da sistema a povertà e diseguaglianze. “Povertà e diseguaglianze sono temi sui quali è necessario alzare la voce perché troppo spesso non c’è consapevolezza delle pratiche messe in atto dal sistema sociosanitario per dare risposte a queste richieste”. Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, partecipando a San Giorgio di Nogaro al convegno organizzato dall’Associazione degli operatori dei servizi sanitari e socioassitenziali del territorio. Durante l’incontro ci si è soffermati sul ruolo e le strategie attuabili dal sistema sanitario pubblico per contrastare la disequità indotta dalla povertà e dagli altri principali fattori determinanti della salute.
L’esponente dell’esecutivo, nel suo intervento, ha voluto rimarcare lo sforzo che la Regione sta compiendo per dare risposte adeguate alle esigenze di natura sociale che provengono dalla popolazione. “Richieste – ha detto Riccardi – che non riguardano solo la sanità nell’accezione tipica legata ad ospedali e prestazioni da questi garantiti, quanto anche ai servizi alla persona, che afferiscono alla sfera sociale”. Ed è proprio su questo aspetto che la Regione sta ponendo molta attenzione al fine di rimodulare ed adeguare il sistema sanitario alle nuove esigenze. “Le risposte che devono essere date a chi versa in una condizione di disequità – ha ricordato Riccardi – non possono essere standardizzate; al contrario richiedono una specificità legata alle singole esigenze. A tal fine lo sforzo che va compiuto – ha concluso il vicegovernatore – è quello di rimodulare l’organizzazione del sistema, dando maggiore peso al territorio. Va quindi spostato il baricentro verso l’integrazione sociosanitaria, dove la salute è solo una parte dell’intera filiera”