E’ polemica sui post contro la senatrice Liliana Segre. Dal Fvg dichiarazioni odiose che lasciano senza parole
Purtroppo il Fvg si sta sempre di più caratterizzando per essere covo di personaggi le cui dichiarazioni lasciano sbigottiti per grettezza e ignoranza. Ultimo episodio quello che vede coinvolta al senatrice a vita Liliana Segre che 48 ore fa aveva visto al suo ingresso in Senato vedere in segno di rispetto e deferenza alzarsi in piedi tutti i senatori per tributarle una standing ovation. L’incredibile post nell’orto degli odiatori, in questo caso Facebook, arriva dal profilo di Marino Screm gestore di Malga Pramosio, che fra l’altro è proprietà della Regione, tanto che il presidente del Consiglio regionale è intervenuto: “Un insulto ingiustificabile e vergognoso che non può passare inosservato, a maggior ragione se indegnamente formulato da colui che gestisce un bene regionale ad alto impatto simbolico quale Malga Pramosio e, nei cui confronti, si devono attivare immediate procedure di verifica”. Così il presidente Piero Mauro Zanin, riferendosi al post in friulano pubblicato (e poi rimosso) sul profilo Facebook dello Screm. Il post abbinata a una foto di Segre dove si evidenziava lo stipendio mensile e annuo della senatrice era seguito dal commento la cui traduzione dal friulano è “per una firma (i soldi) questa cotenna di maiale non va bene nemmeno insieme ai crauti”. “Oltre alla grave offesa personale – evidenzia Zanin – questa regione deve indignarsi anche in quanto formulata da chi dovrebbe avere cura a 360 gradi di Malga Pramosio, laddove il 21 luglio del 1944 furono trucidati uomini, donne e bambini da brigate nazifasciste che, a posteriori, tentarono di giustificare l’eccidio come rappresaglia nei confronti di partigiani accusati di avere razziato 24 cavalli pregiati in un alpeggio carinziano”. “Queste pericolose derive verbali in cui incappano prevalentemente i cosiddetti apocalittici, ovvero coloro i quali non sono considerati nativi digitali in quanto nati negli Anni Duemila, non possono – sottolinea il presidente – e non devono essere taciute e minimizzate in quanto, soprattutto attraverso i social media, il linguaggio d’odio trova sbocchi continui e spesso irrefrenabili in chiave politica, razziale e religiosa”. “Il passo tra il dire e il fare – conclude Zanin – rischia di essere fin troppo breve e imprevedibile, un pericolo da affrontare preventivamente prima che si tramuti in gesta inconsulte e, magari, irreparabili”. “Non ci sono parole per esprimere il disgusto davanti a certi commenti”. Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in merito al post su Facebook, successivamente cancellato, del gestore di Malga Pramosio contenente gravi insulti nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre. Anche da PD arrivano parole durissime: “Mentre l’America ha voltato pagina sul triste capitolo del sovranismo, il Fvg purtroppo si distingue negativamente con post ignobili, apparsi su Facebook, che non sono solo un insulto alla storia di questa terra, ma all’umanità in genere. Ha fatto bene il presidente del Consiglio, Zanin a stigmatizzare quello ingiurioso nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre pubblicato dal gestore di Malga Pramosio. Ci aspettiamo che, unitamente al presidente Fedriga, prenda le distanze anche dal post con cui il consigliere regionale della Lega, Lippolis ha attaccato in modo indegno la senatrice Segre che ha esercitato una prerogativa prevista dalla Costituzione”. Lo ha affermato il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni anche in riferimento al post pubblicato dal consigliere regionale della Lega, Antonio Lippolis, nei confronti della senatrice a vita.
“Lippolis ha attaccato in modo indegno la senatrice Segre, che ha esercitato una prerogativa prevista dalla Costituzione e merita rispetto a maggior ragione perché rappresenta uno straordinario esempio di impegno civile” aggiunge Conficoni. “Il clima sovranista continua ad alimentare odio e intolleranza. Che in alcuni casi gli esponenti delle istituzioni siano in prima linea è preoccupante. Mi aspetto interventi che ostacolino questa pericolosa deriva”.