Editoria: “Mala tempora currunt, sed peiora parantur (“stiamo vivendo un brutto momento, ma il peggio deve ancora venire)
“Varato un aumento di capitale riservato per l’ingresso di nuovi azionisti in Nord Est Multimedia. Il rafforzamento patrimoniale servirà per lo shopping” . si apre così l’articolo del quotidiano finanziario “Milano Finanza” dal titolo esemplificativo: “Gedi Nordest, Marchi arruola altri soci per i quotidiani del Triveneto”. In sostanza il quotidiano milanese ci fa sapere quello già sapevamo che continua la campagna con ingressi sia in veneto che in Fvg, in entrata la Fondazione Cariverona che rileva quote di Nem e Athesis spingendo così ad ingrandire la fusione dei quotidiani a Nordest dato che Athesis che controlla i quotidiani e le relative versioni digitali de L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Brescia oggi. Ma secondo Mf a poco dal “closing” con Gedi sul pacchetto dei quotidiani di Veneto e Friuli Venezia Giulia, la cordata di imprenditori del territorio guidata dal patron di Finint Enrico Marchi sta per far entrare nell’azionariato la Confindustria Udine e la Fondazione .CrTrieste con conferma da parte degli industriali friulani e di Massimo Paniccia gran mogol della Cassa di risparmio giuliana. Ovviamente nel caso di Confindustria Udine si tende a consolidare le quote di controllo già virtualmente in mano al paron della Danieli Giampietro Benedetti che solo casualmente è anche il presidente di Confindustria Udine che spiega che si unirà al gruppo Nem insieme ad Ance, l’Associazione dei costruttori. Gli industriali avranno così il 9,37 per cento delle quote societarie (che si aggiungeranno a quelle di Benedetti). L’ingresso – ha spiegato Confindustria al Tgr Rai – è stato deciso poiché rappresenta uno strumento legato al mondo e al tessuto produttivo del Triveneto. Da parte sua il presidente della Fondazione CRTrieste Massimo Paniccia ha spiegato che per loro “si tratta di un investimento di tipo istituzionale, finalizzato alla tutela e al sostegno dello sviluppo socio-economico del territorio giuliano”. In realtà le due realtà potrebbero non essere le sole ad entrare, visto che vi sarebbero altre realtà economiche interessate a ritagliarsi un piccolo posto “al sole”. Il tutto avviene nell’apparente disinteresse del mondo della politica che spera di averlo gratis il piccolo “posto al sole” e che finirà per essere succube del monopolio. Segnali ci sono già: l’imbarazzo anche di parte del centro sinistra nel trattare la vicenda dell’acciaieria di san Giorgio scaricando tutto sull’assessore Bini (come sparare sulla Croce Rossa) ma soprattutto con maleodoranti posizioni espresse addirittura nella negazione che nei confronti di Angelo Floramo ci fu atto di censura. Insomma se prima potevamo affermare: “Mala tempora currunt” oggi ci tocca aggiungere “sed peiora parantur” che tradotto letteralmente vuol dire: “stiamo vivendo un brutto momento, ma il peggio deve ancora venire”.
Fabio Folisi