Elisoccorso “tecnico” a Sappada: interrogazione su uso disinvolto risorse del servizio sanitario regionale
Il recente “soccorso tecnico” effettuato a Sappada dal secondo elicottero sanitario del FVG richiama nuovamente l’attenzione sull’uso “disinvolto” di risorse del SSR – Servizio Sanitario Regionale. Ad affermarlo è il consigliere regionale del gruppo misto Walter Zalukar che delle vicende “elicotteristiche” regionali ha fatto terreno di puntuale analisi. Lo scorso 7 dicembre, spiega Zalukar, a seguito di una chiamata di aiuto giunta da due cacciatori che avevano perso il sentiero sulle montagne a nord di Sappada, è stata attivata l’eliambulanza, pur in assenza di problemi sanitari visto che i due cacciatori non presentavano traumi o altre patologie, ma si erano persi su un terreno impervio e non erano in grado di proseguire autonomamente. Quindi si trattava di un soccorso cosiddetto tecnico tale da non richiedere l’intervento di un’équipe sanitaria e che quindi non competeva al Servizio sanitario regionale, ma ai Vigili del Fuoco, che per la ricerca di persone disperse possono avvalersi del proprio Nucleo elicotteri con sede a Mestre. Pare ovvio che in casi eccezionali e in carenza di altri mezzi l’elisoccorso possa essere usato anche per i cosiddetti soccorsi tecnici, ma appunto solo in via eccezionale, poiché l’uso di un’eliambulanza per impieghi non sanitari pare del tutto incongrua essendo tale mezzo dedicato al soccorso di persone traumatizzate o affette da patologie acute tempo dipendenti e solo quando “non sia possibile raggiungere, o raggiungere tempestivamente il paziente con altro vettore medicalizzato” come peraltro stabilito dalla stessa normativa regionale (DGR 2039/2015). Già in precedenza il CONAPO – sindacato dei VVF – aveva scritto che “appare veramente paradossale che una regione utilizzi denaro dei cittadini per creare il doppione di un servizio di soccorso per il quale non ha competenza giuridica.” Da sottolineare che la sovrapposizione di interventi non coordinati in questo campo comporta operativamente una sovraesposizione di rischio, oltre a rappresentare un indebito utilizzo di risorse del SSR, che potrebbero trovare più proficui impieghi. Ho pertanto inteso fare un’interrogazione alla Giunta regionale, conclude Zalukar, ritenendo inammissibile che un soggetto pubblico – la Regione – si avvalga e paghi un soggetto privato per fare un’attività che un altro soggetto pubblico – il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco – fa gratuitamente essendo suo compito d’istituto”.