Ennesimo sgombero di migranti a Trieste, per il sindacato di polizia è un mero teatrino. “Sceneggiata utile solo ad una effimera propaganda”
Un’operazione analoga era stata effettuata in giugno per sgomberare il silos, vicino alla stazione centrale di Trieste, utilizzato come riparo dai migranti privi di una sistemazione, questa mattina è toccato agli edifici del porto vecchio utilizzati come riparo dai migranti non inseriti nel sistema di accoglienza dopo che il Silos era stato sigillato. Sul posto forze dell’ordine e personale sanitario, della prefettura di Trieste e dell’UNHCR per garantire, è stato detto, adeguate informazioni sulle possibilità di richiedere asilo. Alla fine i migranti, oltre duecento persone, finiranno in altre regioni con pullman da 50 posti. Ovviamente si tratta dell’ennesima operazione tampone che non risolve, se non temporaneamente il problema. Ad affermarlo è anche il Segretario Generale Provinciale del sindacato di polizia Siulp Francesco Marino secondo cui “senza un serio approccio radicale e strutturale al fenomeno migratorio, che a distanza di anni non può più essere definito una emergenza ma una nuova normalità, tutte le azioni intraprese, compreso l’odierno sgombero del porto vecchio, vengono trasformate
giocoforza in un mero teatrino. Sceneggiata utile solo ad una effimera propaganda che verrà presto superata dai fatti, come già accaduto in passato a seguito di analoghi provvedimenti. Così come i controlli ai confini, anche questa operazione ha un costo che pesa sulla società, quindi sui cittadini e sui poliziotti, senza che vi sia un reale ritorno in tema di sicurezza e decoro urbano. Siamo passati da roboanti annunci di Hot Spot e strutture che avrebbero cancellato questo inaccettabile spaccato di sofferenza umana dal centro del capoluogo, a periodiche operazioni di mera pulizia che non producono nessun risultato tangibile: non migliorano le condizioni di dignità e salubrità dei migranti, non arginano il circolo vizioso del disagio che sfocia nella violenza, non restituiscono ai triestini l’immagine di una città ordinata e non liberano le Forze dell’Ordine da un compito totalizzante che non rientra nelle loro funzioni primarie, quello dell’accoglienza. Due anni fa qualcuno ci aveva raccontato di avere la ricetta per risolvere il problema, a distanza di oltre 24 mesi sarebbe lecito aspettarsi un bilancio e l’ammissione di un fallimento analogo a quello di tutti gli esecutivi che hanno preceduto l’attuale.