Enrico Bullian di Patto per l’Autonomia interroga la Giunta regionale sull’agricoltura idroponica

“La mia interrogazione – afferma Enrico Bullian, Consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica FVG – era nata per essere un consumatore di lattuga idroponica che si trova in commercio (prodotta in altre regioni d’Italia) e partendo dal fatto che nella nostra Regione lo scorso anno è stata introdotta la possibilità di favorire l’acquacoltura (allevamento di organismi acquatici) e il sistema di coltivazione acquaponico. In particolare, mi interessava l’agricoltura idroponica, con queste tecniche di coltivazione fuori suolo che consentono di ottimizzare le risorse idriche, ridurre il consumo di suolo e di agenti chimici, risultando, nella produzione di generi alimentari, particolarmente sostenibili per l’ambiente. L’interrogazione era quindi finalizzata a conoscere in particolare i dati sulla diffusione delle attività di agricoltura idroponica nel territorio del Friuli Venezia Giulia, per comprenderne l’evoluzione e soprattutto per conoscere con quali azioni la Regione intenda promuovere e sostenere queste modalità di colture in grado di favorire la riduzione del consumo di suolo e di acqua e dell’uso di agenti chimici.”

Nella recente seduta di IV Commissione del Consiglio regionale ha risposto l’Assessore regionale competente evidenziando che nel territorio del FVG la presenza di impianti idroponici con finalità agricole si riduce a poche unità di piccole dimensioni (non più di cinque). Sostanzialmente l’Assessore ha comunicato che l’avvio di sostegni regionali a tali attività necessiti di ulteriori informazioni e approfondimenti per definire le disposizioni tecniche da seguire.

In un’ottica di innovazione, auspico che la Regione possa accelerare i passaggi necessari per accompagnare questi nuovi possibili investimenti, già fiorenti in altre regioni d’Italia e d’Europa, che peraltro non interferiscono con l’orticoltura tradizionale, non particolarmente sviluppata nel nostro territorio. Inoltre, rilevo che questo è un tipo di agricoltura che abbisogna di manodopera e di tecnici specializzati che possono creare un valore aggiunto significativo. Verificheremo i futuri passi per incentivare l’insediamento di queste attività che vanno nella direzione di produzioni agricole industriali all’avanguardia e sostenibili, con la riduzione del consumo di suolo, acqua e uso di agenti chimici”, conclude Bullian.