Europa: Pd Fvg, serve più solidarietà e protezione sociale. “Rafforzare asset strategici con Austria e Slovenia”

Coppola e Rossi

“Noi siamo convintamente europeisti, le sfide e i problemi che abbiamo di fronte si possono affrontare solo insieme in Europa. No ai nazionalismi e ai sovranismi, sì agli Stati Uniti d’Europa”. Così il vicesegretario del Pd Fvg Paolo Coppola ha sintetizzato la posizione del partito, oggi a Udine nel corso di una conferenza stampa tenuta con Marco Rossi, membro della segreteria con delega alle Relazioni internazionali.

“Il Pd del Friuli Venezia Giulia – ha spiegato Coppola – aderisce all’appello di Romano Prodi che ha chiesto di esporre la bandiera d’Europa il 21 marzo, un appello fatto proprio dal segretario Zingaretti in assemblea nazionale. Il partito ha organizzato la distribuzione delle bandiere e chiunque voglia può recarsi nelle sedi del Pd e ritirare una bandiera, con un contributo libero, con l’impegno di esporla”.

“Vogliamo un’Europa che si occupi di più di solidarietà e protezione delle classi sociali più deboli e questo – ha precisato Coppola – può essere fatto solo stando insieme non con ricette sovraniste che creano più problemi di quanti ne risolvano. Così sta facendo qui la giunta Fedriga, che lascia i migranti sulle strade per creare confusione e insicurezza: levare soldi all’accoglienza significa infatti mettere dei disperati nelle mani della criminalità organizzata”.

Marco Rossi ha reso noti gli obiettivi del partito a livello transnazionale: “In queste settimane stiamo lavorando a un’iniziativa politica inedita e sicuramente originale per il futuro della nostra regione. Insieme ai socialdemocratici sloveni e della Carinzia, cioè i due partiti della grande famiglia cui appartiene il Pd, già dall’inizio di gennaio abbiamo avutoincontri a Lubiana e a Klagenfurt e stiamo costruendo una piattaforma politica comune, un documento che contiamo di sottoscrivere in un luogo simbolico della nostra regione a inizio maggio. Mentre c’è chi guarda all’asse con il Veneto, noi vorremmo rafforzare un asse con un’area che condivide asset infrastrutturali, prospettive di sviluppo economico comune, tutela e valorizzazione dell’ambiente. Siamo convinti che questo sia un modo – ha concluso – per costruire dal basso l’Unione europea, dalle esperienze concrete”.