Europee, un voto con pochissime luci e tante ombre nere e non solo in Italia
Europee 2024 chi ha perso ha perso davvero, chi ha vinto, ha vinto per davvero? Al momento dai radar della politica e relativi commentatori non è stato preso in considerazione il dato reale di questa tornata elettorale, parliamo del l’affluenza alla urne che ferma al 49,69%, scendendo per la prima volta sotto il 50%. Questo determina inoltre che guardando non alle percentuali ma ai voti fisici sono in pochi a potersi dire soddisfatti. Questi dati andranno bene analizzati non facendosi troppe illusioni che questo voto sia sovrapponibile a quello delle politiche che hanno ben altro richiamo per gli elettori. Sarebbe però altrettanto sbagliato non valutare i segnali che arrivano dall’elettorato, anzi dagli elettorati, dato che ogni valutazione deve necessariamente essere fatta su scala continentale . Ma restando al voto italico alcuni segnali ci sono e sono davvero forti parendo da quelli che potremmo definire “euroflop” a cominciare con Renzi e Calenda che restano fuori dal Parlamento Ue così come altre leste velleitarie che restano sotto la soglia di sbarramento del 4% . Oltre a Stati Uniti d’Europa di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda, resta fuori Pace Terra e Dignità di Michele Santoro, Libertà di Cateno De Luca, Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi. Venendo ai “vincenti” Fratelli d’Italia della premier Giorgia Meloni si conferma primo partito d’Italia seguito dal PD di Schlein, il Movimento 5 Stelle non arriva al 10%. Il confronto tutto interno alla maggioranza vede Forza Italia prevalere di voti sulla Lega ambedue intorno al 9%. Alleanza Verdi-Sinistra è appena sotto al 7%, certamente un buon risultato che non era per nulla scontato.