Amara sconfitta per il neo sultano Erdogan, ma è presto per cantare vittoria

L’opposizione ad Erdogan ha vinto nelle tre principali città del paese: Istanbul, Ankara e Izmir. Imamoglu ad Istanbul ha superato il 50% dei voti, mentre il candidato del partito islamista di Erdogan è fermo al 40%. Il risultato è importante anche alla luce del fatto che l’opposizione si era presentata divisa con tre candidati. E’ però prematuro cantare vittoria pensando che in futuro l’opposizione sia in grado di scalzare Erdogan dato che tradizionalmente il “neo sultano” trova molto sostegno nella parte più rurale e culturalmente più arretrata del paese. Comunque la notizia per ora è certamente positiva per le forze democratiche turche. Il DEM, la nuova sigla del partito democratico dei popoli HDP, ha presentato un suo candidato e il “partito del Benessere” di ispirazione islamista rivale ad Erdogan, che era nel 2019 alleato con il partito repubblicano, ha corso le elezioni per conto proprio. Nel Kurdistan ha sbancato il DEM, la nuova sigla per il Partito Democratico dei Popoli. Il rischio ora è che il neo sultano ripeta lo scenario del 2019 imprigionando tutti i nuovi sindaci del Kurdistan con l’accusa di appartenenza al PKK. Una vittoria dell’opposizione che ridà fiducia dopo la sconfitta nelle elzioni presidenziali dello scorso anno. “La popolazione di Istanbul ci ha dato l’autorità”, ha detto Imamoglu dichiarando la vittoria, durante un discorso presso la sede del maggior partito di opposizione Chp. “Avete aperto la porta per il futuro”, ha detto Imamoglu, ringraziando gli elettori e criticando “il sistema autoritario” di Erdogan.