Incendi estivi Fvg – Capozzella M5s: “Regione dislochi un canadair in Fvg o acquisti velivoli come la Slovenia”

Nella nostra regione, secondo i dati della Protezione Civile, ci sono ben 275.000 ettari di territorio occupati da boschi e le caratteristiche climatiche e morfologiche delle aree coinvolte le rendono particolarmente esposte agli incendi: vento, umidità relativa e insolazione in molti casi riducono o eliminano in brevissimo tempo gli effetti delle precipitazioni. Le aree più colpite sono solitamente la fascia pedemontana, i fondovalle, le valli prealpine. Il 2022 ha segnato un triste record per la regione con 105 incendi boschivi e 1.347 ettari percorsi dal fuoco. Di questi, il Carso triestino e goriziano è stato il più colpito con il 43% degli incendi e ben il 68% della superficie percorsa dal fuoco. Le guardie forestali hanno impiegato all’attività antincendio 8.814 ore nel corso dell’anno, rilevando purtroppo anche un aumento delle cause dolose. Attenzione perché le previsioni sul lungo periodo, 2040-2070, indicano una tendenza in crescita per quanto riguarda questi fenomeni. Secondo i dati illustrati dalla Regione, dal 15 giugno al 30 settembre 2022, i metri quadrati di area boscata interessanti dal fuoco sono stati quasi 9 milioni, a fronte di 1,4 milioni di metri quadrati dal primo gennaio al 14 giugno. Sono stati, poi, 1.927 i volontari di antincendio boschivo della Protezione civile scesi in campo per l’emergenza roghi estiva, e 166 tra uomini e donne del Corpo forestale regionale. Le ore di volo effettuate dal primo gennaio di quest’anno al 15 giugno sono state 116 per l’attività di antincendio boschivo; dal 16 giugno e fino al 30 settembre hanno raggiunto invece il tetto di 465 ore. Con questa lunga premessa di dati e statistiche è bene guardare alla prossima estate con un occhio particolare per la prevenzione e il pronto intervento. Da tutti gli indicatori meteoclimatici, infatti, ci si troverà di fronte ad una estate di fuoco con possibili incendi sul Carso e sulla pedemontana della regione. Per questo è necessario prevedere un piano di Protezione civile e attrezzare per tempo i suoi uomini. Oltre a ciò, anche alla luce della esperienze fatte negli anni passati, è necessario e chiedere il dislocamento in regione di un aereo antincendio del servizio nazionale. Forse, alla luce di ciò che accaduto negli ultimi anni, sarebbe bene che la stessa Regione si dotasse di uno o più propri aeromobili antincendio, piccoli e veloci, al pari di quanto ha fatto di recente la vicina Slovenia da affiancare agli elicotteri già in servizio. Gli incendi che hanno devastato il Carso triestino e goriziano ma anche la montagna del pordenonese, sempre più soggetta ad incendi, spesso di natura dolosa come accaduto l’estate scorsa richiedono progetti, uomini e mezzi. A questo proposito non è sbagliato chiedere alla Regione di verificare l’ipotesi di poter disporre di velivoli antincendio anche ad ala fissa oltre che degli attuali elicotteri. Così come sarebbe opportuno verificare la dislocazione fissa, come già avviene per la Liguria e la Calabria, di un aereo Canadair del servizio nazionale almeno per il periodo maggio-settembre. In Friuli Venezia Giulia le attività relative agli incendi boschivi (prevenzione, lotta attiva e ripristino) sono svolte in stretta sinergia tra Protezione Civile della Regione e Corpo Forestale della Regione e, grazie ad una convenzione rinnovata, anche i vigili del fuoco. Il corpo forestale, tra l’altro, ha formato alcune squadre specifiche per i focolai in luoghi impervi. La Protezione civile regionale conta anche sulle squadre comunali di volontari Aib (anti incendio boschivo). Per quanto riguarda la flotta aerea di cui dispone il Fvg è composta da tre elicotteri con tre diversi tempi di attivazione: quindici minuti, un’ora e 12 ore. La flotta aerea regionale è composta da tre elicotteri con tre diversi tempi di attivazione: quindici minuti, un’ora e 12 ore. Le ore di volo effettuate dal primo gennaio di quest’anno al 15 giugno sono state 116 per l’attività di antincendio boschivo; dal 16 giugno e fino al 30 settembre hanno raggiunto invece il tetto di 465 ore. Un ulteriore implementazione potrebbe avvenire sull’esempio della Slovenia che ha acquistato nuovi mezzi per spegnere gli incendi. Specificatamente Lubiana ha siglato un contratto con la compagnia Air Tractor Europe per l’acquisto di quattro aerei antincendio. Si tratta di velivoli AT-802, notevolmente più piccoli dei Canadair italiani o generalmente degli aerei di utilizzo europeo. Gli Air Tractor vengono usati nella vicina Croazia da tempo per spegnere gli incendi. Hanno una lunghezza di 11 metri, una superficie alare di 37,25 metri e una velocità massima di 350 chilometri orari. Ogni Air Tractor può trasportare oltre tremila liti d’acqua e può essere rifornito in volo. La Slovenia non disponeva di aerei antincendio per questo genere di emergenze connesse agli incendi sul Carso e, per quanto concerne i mezzi in proprio, doveva affidarsi agli elicotteri e agli interventi degli altri paesi europei confinanti, quali l’Italia.