Fedriga arringa le sue truppe su Facebook, ogni positività e merito suo, ogni criticità colpa degli altri. Pd e M5s all’attacco
Usa il medesimo copione di sempre il presidente della giunta regionale Massimiliano Fedriga per esprimere la propria opinione in tema di covid e relative fasce di rischio. Affida, come di moda, a una diretta Facebook, quindi senza contraddittorio, il suo pensiero secondo il più classico degli schemi. Oltre alla negazione delle proprie responsabilità parte all’attacco e cerca di scaricare all’esterno le palesi criticità che i numeri del covid ci raccontano. In particolare Fedriga lancia i suoi strali relativamente alla decisione dell’Europa di indicare il Fvg, sola regione italiana fra le aree ‘rosso scuro’, ovvero quelle a più alta fascia di rischio. Fedriga ha ricordato che “il parametro scelto è unicamente quello dell’incidenza ogni 100mila abitanti, che penalizza chi, come la nostra regione, esegue più tamponi”. Come dire, noi puniti perchè siamo più bravi, mentre sulla mappa del rischio italiana la decisione spetta al ministero della Salute, come se Speranza basasse le decisioni non sui numeri, determinati dalla realtà del territorio, ma ad una sorta di opinione sulla base di simpatia o peggio di appartenenza politica. Non è mancata la frecciatina all’opposizione in regione: “Parlare male del Fvg non fa bene ai cittadini della nostra regione”, ha detto Fedriga riferendosi in particolare alle critiche che gli arrivano dal centrosinistra. “Basta con le polemiche strumentali, ha aggiunto, ma basta anche a chi dice che non si può criticare quando le cose non funzionano. Io non ho mai preso una posizione strumentale, ma quando le cose andavano corrette l’ho preteso, perché i cittadini del Fvg non sono schiavi di nessuno e meritano risposte. Chiedono onestà intellettuale e di lavorare per il bene collettivo. E il Fvg lo ha dimostrato nella sua storia e lo continua a dimostrare. Io chiedo questa responsabilità, non quella di chi cerca una poltrona, ma di una classe politica che risponda alla gente e faccia gli interessi collettivi”, ha concluso Fedriga.
Inutile dire che le parole del presidente non sono state accolte in maniera bonaria e che sia dal Pd che dal M5s è partito un fuoco di fila di aspre critiche. Pesanti le parole del segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli: “Il vaso ora è colmo: siamo la peggiore Regione d’Italia per percentuale di contagi e morti e la colpa è sempre di altri: un giorno devono vergognarsi l’Europa e il Governo, il giorno dopo i cittadini indisciplinati o sindaci e medici che chiedono risposte. L’unico che deve vergognarsi, che dovrebbe chiedere scusa è Fedriga. Noi abbiamo provato ad essere responsabili, a fare proposte, a pensare ai cittadini prima di tutto, abbiamo visto solo polemiche e propaganda”. Per quanto riguarda le accuse che il presidente della Regione ha fatto accusando l’opposizione di “parlare male del Fvg” Shaurli è stato durissimo e diretto: “Lo diciamo chiaro: se ora stiamo peggio della Lombardia è colpa di Fedriga, è colpa – continua il segretario dem – di un’estate intera passata a raccontare che eravamo ‘i migliori’ mentre si potevano per tempo organizzare ospedali e case di riposo Covid, potenziare il tracciamento, dotare la nostra sanità del personale necessario. E’ ora di finirla. Chi si faceva bello per aver chiuso le scuole per primo e il giorno dopo scendeva in piazza contro le chiusure e la zona arancione? Che fiducia e che messaggi il presidente della Regione ha dato ai cittadini? Chieda scusa e dia una risposta almeno ora dicendo a tutti come siamo finiti in fondo a tutte le classifiche”. “Smetta per un momento di fare il leghista e faccia il presidente, parli – aggiunge Shaurli – con chi il virus lo ha vissuto direttamente o con i propri affetti, chieda quanto si sono sentiti abbandonati, chieda che terrore si prova a pregare di non finire in ospedale, dove magari c’è un eroico medico per 120 pazienti gravi. Chieda quanti tamponi a pagamento hanno dovuto fare le famiglie, spesso facendosi da soli il tracciamento che non fa la Regione. Forse ascoltando i cittadini che dovrebbe governare Fedriga capirà a chi deve dire ‘vergogna’”. Anche il M5S attacca Fedriga senza nessuna incertezza: “Come sempre, Fedriga richiama gli altri alle proprie responsabilità ma non agisce di conseguenza” si legge in una nota del Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle a commento delle parole pronunciate dal presidente del Friuli Venezia Giulia in diretta Facebook.
“Fedriga prova a interpretare i dati pro domo sua, ma la realtà spesso è diversa da quella che racconta – continuano gli esponenti pentastellati -. Sui vaccini, ad esempio, siamo al di sotto della media nazionale per quanto concerne le dosi somministrate rispetto a quelle ricevute. In sostanza, non vacciniamo le persone con la stessa velocità di altre regioni”. “Paradossale anche il richiamo sulla tempestività dei ristori. Avevamo chiesto di anticipare l’approvazione dell’apposita legge regionale per velocizzare l’iter, invece ci troviamo con oltre 21 milioni di euro che aspettano ancora l’approvazione del ddl in aula la prossima settimana – sottolineano i portavoce M5S -. Se tutto andrà bene, gli imprenditori del Friuli Venezia Giulia vedranno quei soldi ad aprile”.
“Il presidente assicura che alzare la voce e sottolineare le cose che non funzionano è una forma di collaborazione – concludono i consiglieri -. Allora, visto che giustamente sostiene che la politica deve essere responsabile e rispondere all’interesse collettivo, spieghi perché il progetto di telemedicina è fermo ad un anno dall’inizio della pandemia, perché in una casa di riposo negli ultimi tre mesi sono morte 82 persone, più della metà di quelle decedute in tutte le strutture durante la prima ondata, e perché in Toscana e in Abruzzo gli studenti delle superiori vanno a scuola dall’11 gennaio e la situazione dei contagi e della pressione sugli ospedali è migliorata”. In serata è poi arrivata la notizia che dal ministero il Fvg è stato reinserito in zona gialla ed ovviamente, il merito è subito millantato da Fedriga che ha fatto sapere di aver parlato con il ministro facendo intendere di aver fatto pressioni e che si è nuovamente in “giallo” per merito suo. Facile pensare che fosse avvenuto il contrario la colpa sarebbe stata del governo… Ma del resto questa narrazione sarà ben supportata mediaticamente tanto da diventare verità rivelata, anzi falsità spacciata.