Fedriga in “cortocircuito”, collabora con Speranza ma consente a Riccardi continui “svarioni”. Numeri posti letto sbagliati ed ora la causa per le mascherine farlocche
Parla di cortocircuito di Fedriga la consigliera regionale dei Cittadini Simona Liguori: «Da un lato il Presidente collabora con il Ministero della Salute, dall’altro consente a Riccardi di minimizzare la criticità riscontrate dagli ispettori ministeriali». «Sconcerta, chiarisce Liguori, il cortocircuito del Presidente Fedriga che da un lato, essendo a capo della Conferenza delle Regioni, collabora quotidianamente con il Ministero della Sanità, mentre dall’altro avvalla l’operato dell’assessore regionale Riccardi che minimizza le criticità sulla gestione dei posti letto di terapia intensiva e la relativa gestione del personale evidenziate dagli ispettori mandati in Friuli Venezia Giulia dal Ministro Speranza.
Chi lavora nella sanità e da 18 mesi, chiosa Liguori, sta dando l’anima nella battaglia contro il Covid ha bisogno di sentire concretamente la fiducia delle Istituzioni: non si può un giorno ringraziare gli operatori e tagliare i nastri, e il giorno dopo accusare gli anestesisti di “strumentalizzazioni di carattere politico” soltanto per aver manifestato quelle criticità che poi gli ispettori hanno confermato». Simona Liguori è intervenuta intervenuta nel corso della conferenza stampa odierna organizzata dalle opposizioni a seguito del rapporto ministeriale sulle terapie intensive del Friuli Venezia Giulia. Intanto ad aggravare ulteriormente il quadro è stata confermata la notizia che un importatore libanese andrà a giudizio per aver fornito alla protezione civile del Fvg mascherine Ffp2, prodotte in Cina, non conformi agli standard tecnici e con il marchio CE illegale. Secondo l’accusa avrebbe fornito alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, di qui è a capo sempre il nostro ineffabile ed inossidabile Riccardi, migliaia di mascherine fra chirurgiche e FFP2 non conformi agli standard tecnici e con certificazioni “dubbie”. Con queste accuse il gup di Udine Carlotta Silva ha rinviato a giudizio il 45enne libanese, legale rappresentante di una ditta di import-export con sede a Trieste. A sostenere l’accusa è il pm Elisa Calligaris, e non basterà certo a rendere meno lievi le responsabilità della protezione Civile il fatto che la Regione si è costituita parte civile quale ente danneggiato. Chissà a quale dirigente, funzionario o semplice impiegato verranno attribuite le colpe dell’incauto acquisto sapendo fin da oggi che qualcuno è convinto di non sbagliare mai. Stando alle indagini, nel marzo del 2020 l’importatore concluse un contratto con la Protezione Civile per la fornitura di un milione di mascherine chirurgiche e 100 mila dispositivi FFP2 del valore di 640mila euro. Il mese successivo ne fornì rispettivamente 44mila e 17.600, ma dai controlli risultò che il materiale non rispondeva ai requisiti tecnici e che mancavano le dichiarazioni di conformità e per questo fu posto sotto sequestro a fine maggio mentre si trovava nella sede della Protezione Civile di Palmanova. Ovviamente l’avvocato difensore dell’imprenditore, Giulio Di Bacco del Foro di Trieste sostiene che si tratta di un equivoco e che dalle verifiche di laboratorio è risultato che il materiale invece rispondeva agli standard tecnici richiesti, era di buona qualità e che su molte confezioni era presente il marchio CE”. Insomma ad essere in torto è la sanità regionale. La prima udienza si terrà a maggio 2022 e comunque vada si può già anticipare che, in un senso o nell’altro, qualcuno delle istituzioni ha sbagliato. Intanto le notizie che arrivano dal “campo” fanno tremare i polsi, oggi in Friuli Venezia Giulia su 8.959 tamponi molecolari sono stati rilevati 716 nuovi contagi con una percentuale di positività del 7,99%. Sono inoltre 15.860 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 66 casi (0,42%). Nella giornata odierna si registrano anche 5 decessi, mentre le persone ricoverate in terapia intensiva sono 26, mentre i pazienti in altri reparti sono 232. Con i dati odierni i decessi complessivamente ammontano a 3.948, con la seguente suddivisione territoriale: 897 a Trieste, 2.040 a Udine, 699 a Pordenone e 312 a Gorizia. I totalmente guariti sono 117.362, i clinicamente guariti 131, mentre quelli in isolamento risultano essere 5.969. Dati che considerate le dimensioni territoriali ed il numero di abitanti sono decisamente un brutto segnale soprattutto perchè nelle ultime giornate la curva non accenna a abbassarsi. Cero sarebbe non corretto non dire che la vicinanza di confini “caldissimi” come quello sloveno ed austriaco hanno un peso, ma quei confini sono lì da sempre e una politica sanitaria regionale seria avrebbe dovuto prevedere la possibilità di contagi arrivati attraverso turisti e lavoratori transfrontalieri invece di concentrarsi sul pericolo “migranti” che oltre al numero risicato, sono immediatamente controllati e nel caso posti in quarantena. Il presidente Fedriga dovrebbe meditare molto sulla qualità del suo vice nonché assessore e compiere magari una scelta coraggiosa. Del resto c’è un precedente in Lombardia dove l’assessore Giulio Gallera, braccio desto del presidente Fontana, mesi fa venne defenestrato per manifesta incapacità. Ci pare che anche a Riccardo Riccardi una politica seria dovrebbe riservare lo stesso trattamento.