Fine vita – Capozzi (M5s): “Regione si impegni a garantire libertà di scelta a tutela diritto autoderminazione”

Fine vita, un tema che segna una svolta per il Paese perché è la prima volta in Italia che si prova a regolamentare questa materia. Già un milione e duecentomila cittadini si sono mobilitati per un referendum, con migliaia di firme raccolte anche in Friuli Venezia Giulia, poi non ammesso dalla Consulta, che ha mostrato a tutti quanto il Parlamento fosse in ritardo su un tema così importante: il Paese chiede con forza e urgenza una norma sul fine vita. Bene fanno le Regioni ad esprimere un parere e a dare una indicazione: i cittadini credono nella partecipazione diretta e il territorio va ascoltato in ogni occasione. Così come accaduto nel vicino Veneto con una mozione presentata dal Movimento 5Stelle e approvata a maggioranza chiediamo che la Giunta si impegni a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti politici e che si impegni a garantire, sul piano regionale, a tutte le persone che avanzano richiesta di fine vita un percorso oggettivo, rapido e scevro da qualunque tipo di condizionamento esterno, e a promuovere, presso tutte le istituzioni, il principio per cui il ruolo della politica è quello di garantire la libertà di scelta astenendosi da qualunque intervento, anche ideologico, potenzialmente in grado di coartare o comunque condizionare, la libera scelta delle persone. Il MoVimento 5 stelle si è sempre impegnato in questi anni per arrivare a una legge che consenta a chi è afflitto da sofferenze intollerabili di porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato all’affetto dei propri cari e assistito dal Servizio sanitario nazionale. Non è, come qualcuno sostiene, una legge che tutela il diritto alla morte, ma in realtà una tutela del diritto all’autodeterminazione, che dà la possibilità che si possa decidere della propria vita e del proprio corpo senza fare un danno a nessun altro. Lo Stato si deve assumere la chiara e precisa responsabilità di non lasciare da solo nessuno, di tutelare la libertà di scelta anche di chi una scelta oggi non ce l’ha. Colmiamo finalmente un vuoto normativo che danneggia proprio i più deboli e le persone più esposte ad abusi. Prevedere l’introduzione della morte volontaria medicalmente assistita non significa dire a chi è in determinate condizioni che da oggi sarà quella la strada da seguire: al contrario, il medico che dovrà accogliere la richiesta morte volontaria medicalmente assistita dovrà comunicare tutte le possibilità di cura e di trattamento a cui la persona può decidere di accedere, comprese le cure palliative. Così il consigliere regionale del Movimento 5Stelle Rosaria Capozzi in occasione della audizioni della Commissione consiliare sul tema del cosiddetto fine vita.