Finta riqualificazione ambientale, distrutta la vegetazione ripariale e l’assetto paesaggistico-ecologico-ecosistemico del canale Ledra

Prima

Una lettera aperta al presidente Fedriga è stata inviata dall’Architetto  Maria Lodovica Delendi che è specializzata in Architettura del paesaggio presso l’Università degli Studi di Torino e ha conseguito il dottorato di ricerca in Progettazione paesistica presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. È cultrice della materia in Urbanistica presso l’Università degli Studi di Udine, Politecnico di Ingegneria e Architettura ed ha collaborato a numerosi progetti in Italia in materia paesaggistico-ambientale e all’estero con attivo numerose pubblicazioni su riviste specializzate.  Scrive Maria Lodovica Delendi: “In seguito ad una passeggiata ho visto distrutta la vegetazione ripariale e l’assetto paesaggistico-ecologico-ecosistemico che nei decenni il canale Ledra, seppure artificiale , aveva raggiunto.
Il progetto a cura del Consorzio bonifica pianura friulana prevede a scopo funzionale la creazione di un invaso a V in cemento con ricopertura in pietra d’Istria (?!) per il tratto che dalla zona Fiera va fino a Faugnacco, con eliminazione del vecchio ponte in pietra e sostituzione con uno con struttura in acciaio, completando i lotti già purtroppo costruiti. Mentre in Europa, Germania e paesi nordici si provvede alla decementificazione e naturalizzazione dei corsi d’acqua, noi continuano ad applicare le stesse tecniche devastanti e obsolete che hanno già impoverito il nostro paesaggio agrario. La prego dunque di intervenire e sollecitare lo studio e l’applicazione da parte del consorzio delle attuali conoscenze in campo di ingegneria naturalistica ed ambientale per la tutela di corsi d’acqua e canali, cosi come risultano da convegni internazionali, ampia letteratura esistente, pratiche e manuali. Mi riferisco a interventi relativi a canali come ad esempio quello del Consorzio di bonifica Dese-Sile (2003 !) fino ai più recenti convegni internazionali a cura del Cirf (centro italiano per la riqualificazione fluviale).L’attuale progetto è approvato dal ministero e finanziato ma deve essere possibile richiedere maggiore attenzione e applicazione dei principi e delle tecniche di cui sopra anche in nome dei principi di sostenibilità ambientale e Natur based Solutions come indicato dall’Unione Europea.  Confidando in un Suo interessamento Saluti cordiali”.

Dopo

Aggiungiamo che non solo nel tratto segnalato, ma in generale,  l’opera di eliminazione della vegetazione dalle sponde delle varie “rogge” e canali  è stata operata con spirito spesso da far invidia ad Attila. Le motivazioni addotte sono in genere relative alle necessità di operare per la pulizia  degli alvei in maniera “comoda” ed efficiente,  per non parlare del progetto di rinnovamento  e implementazione del parco mezzi dell’ente, già iniziato, con l’acquisizione di macchine operatrici in grado di eseguire operazioni di sfalcio in entrambi i sensi di marcia, raggiungendo con il braccio telescopico distanze fino a 12 metri del tipo decespugliatrice Energreen acquistata dal Consorzio di Bonifica Pianura Friulana per la sede di San Giorgio di Nogaro, che necessitano, per operare campo libero da vegetazione di alto o medio fusto e che, come tutti i macchinari di questo tipo, non operano in maniera chirurgica, ma spianano letteralmente ogni forma di vita vegetale “frullandola”. E’ il progresso fintamente greeen…..