Fotovoltaico su edifici e suolo pubblico. Moretuzzo: «Regione in ritardo. Obiettivi energetici sempre più lontani» Interrogazione del Patto per l’Autonomia

Transizione ecologica e sostenibilità ambientale devono andare di pari passo. Il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia lo ribadisce da tempo, richiamando la Regione a mettere in campo tutte le azioni necessarie per regolamentare l’installazione di impianti fotovoltaici e incentivare soluzioni il più possibile innovative. Per questa ragione, interroga la Giunta Fedriga per sapere il possibile cronoprogramma delle azioni future finalizzate alla realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici e su suoli di proprietà pubblica come previsto dalla legge regionale di stabilità per il 2021. Il Gruppo Consiliare chiede inoltre se le risorse stanziate risultino sufficienti rispetto alle manifestazioni di interesse pervenute e se si ritiene di diramare ulteriori avvisi di manifestazione di interesse di contenuto analogo a quello di settembre 2021.  «Dall’approvazione della norma ad oggi è trascorso oltre un anno e dalla chiusura della manifestazione di interesse sono passati sei mesi – ricorda il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo –. È quanto mai necessario accelerare su alcuni processi per il raggiungimento degli obiettivi energetici. Diversamente, come pensa la Giunta regionale di rispettare l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2045? Candidando il Friuli-Venezia Giulia a regione pilota del Green Deal, anticipando di 5 anni il raggiungimento della neutralità fissato dall’Unione Europea, le emissioni, secondo gli studi di Arpa FVG, devono diminuire del 4% all’anno. Serve immediatamente un piano regionale straordinario di politica energetica e accelerare sulla riduzione del fabbisogno dalle fonti fossili, dei consumi e sul passaggio alle rinnovabili. L’immobilismo dell’esecutivo regionale – e l’iter per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici e suoli di proprietà pubblica ne è l’ennesima dimostrazione – è la peggior risposta alla drammatica crisi energetica che coinvolge il nostro sistema produttivo e le nostre famiglie».