Fragole selvatiche, studio sul territorio europeo dall’Università di Udine
Contribuire a migliorare le difese naturali delle fragole coltivate studiando il ruolo del lievito Aureobasidium pullulans, microrganismo che cresce sopra (epifita) le fragole selvatiche (Fragaria vesca), diffuse in tutta Europa. È l’obiettivo di un progetto biennale che l’Università di Udine sta conducendo assieme alla Swedish University of Agricultural Sciences di Alnarp (Svezia). La ricerca (“Plant-pathogen-bodyguard interactions across the European continent”) è promossa dalla Fondazione Carl Triggers di Stoccolma. L’Ateneo friulano lavora al progetto con il gruppo di Patologia delle piante, del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, coordinato da Alessandra Di Francesco.
La ricerca
Le fragole selvatiche, o fragoline di bosco, crescono in quasi tutto il continente e sono spesso minacciate da patogeni microbici. Raccolte a campione in diversi siti europei, saranno sottoposte a controlli per verificare la loro resistenza a microrganismi fitopatogeni. Al contempo, saranno isolati e studiati ceppi del lievito, che è dotato di capacità antagonistiche nei confronti di fitopatogeni. Lo scopo finale è quello di selezionare i migliori ceppi da poter proporre come principio attivo di “bioformulati” da applicare in agricoltura. I bioformulati sono prodotti contenenti microrganismi selezionati utilizzabili per la protezione delle piante, in alternativa all’utilizzo di prodotti chimici.
I meccanismi
Il progetto studierà la resistenza delle piante di fragola collezionate a patogeni fungini, nonché l’efficacia e la diversità dei diversi ceppi di lievito isolati dalle stesse. Questo aiuterà a capire anche come evolvono le associazioni pianta-microrganismi fornendo informazioni utili su come ottimizzare la protezione naturale delle colture per le specie coltivate di fragola.
La “guardia del corpo” microbica
Le fragole sono minacciate, in particolare, dalla muffa grigia e dall’antracnosi, malattia fungina che genera macchie scure su foglie e steli. Fortunatamente, alcuni microrganismi epifiti possono fungere da “guardia del corpo” di queste piante contro alcune malattie attraverso l’attivazione di diversi meccanismi d’azione. Come l’Aureobasidium pullulans, noto anche come “black yeast”, lievito nero, conosciuto per fungere da bodyguard di diverse specie vegetali, tra cui le fragole.