“Fridays For Future Carnia” organizza una mostra a tema ambientale: Arte e scienza contro la crisi climatica
Il gruppo Fridays For Future Carnia, nato nel marzo del 2019 con il Primo sciopero globale per il Clima e negli anni arricchitosi di nuovi membri e nuove energie, organizza la mostra “ClimArte”, sul tema del cambiamento climatico e della crisi climatica ed ecologica che l’umanità sta affrontando in un periodo geologico arrivato ad assumere il nome di Antropocenea causa dell’impatto dell’uomo sugli ecosistemi.
Il concorso è gratuito ed è rivolto a qualsiasi tipo di artista – vengono accettate opere di scultura, pittura, fotografia, disegno e scrittura – e di qualsiasi fascia di età, anche non residenti in Friuli Venezia Giulia.
Gli elaborati artistici andranno consegnati entro il 31 maggio, previa spedizione del modulo d’iscrizione (scaricabile https://www.coordinamentogemona.it/2021/05/17/climarte-2021-il-tempo-sta-scadendo/) all’indirizzo elettronico: fff.carnia@gmail.com.
Il tour virtuale verrà lanciato a fine giugno e grazie alla collaborazione con il Circolo Culturale Fotografico Carnico, si sta valutando anche la possibile esposizione quest’estate presso Casa Gortani, in via Renato Del Din a Tolmezzo. In via di definizione anche la possibilità di rendere la mostra itinerante grazie alla collaborazione con altri gruppi regionali di FFF, Greenpeace e Legambiente.
Al termine, le opere potranno essere ritirate o donate a Fridays For Future Carnia, a discrezione dei partecipanti.
«Il concorso – spiegano Eleonora Santellani e Manuela Ortis di “FFF Carnia” – nasce con l’intenzione di offrire a tutti gli artisti la possibilità di esprimere la personale visione del tema del cambiamento climatico e dell’inquinamento che sta subendo il nostro pianeta. Le opere possono tematicamente spaziare da qualsiasi causa di cambiamento negativo e inquinamento della terra, come per esempio lo sfruttamento sfrenato di combustibili fossili, l’insostenibilità dei trasporti e dei consumi, la deforestazione… alle loro drammatiche conseguenze, come lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento dei mari, la perdita di biodiversità, la desertificazione… L’obiettivo è quello di sensibilizzare sia chi realizza l’opera sia lo spettatore, per rendere evidente il problema causato dall’uomo e le conseguenze drammatiche e imprevedibili che si avranno se non si agisce ora».