Friuli Doc presenta un “non logo a procedere”. Salta il tappo e arriva l’impronta digitale verdolina
Presentato a Palazzo d’Aronco il nuovo logo di FriuliDoc. Passiamo dal fontaniniano “tappo di sughero” simbolo della vocazione alcolica della manifestazione che, nelle ultime edizione è stata solo una grande sagra, all’impronta verde con cui la nuova giunta di centrosinistra ha voluto marcare la propria vocazione ambientalista. Diciamo in via preliminare che il logo è certamente importante ma non quanto i contenuti reali di una manifestazione che soprattutto nelle ultime edizioni aveva perso lo smalto culturale dei primi anni per abbracciare solo il “magnar e bevi”, rispettabilissimo a patto di non spacciarlo, come abbondantemente veniva fatto, per una kermesse di alto valore. Ora il nuovo logo, che può piacere o meno, rappresenta un’impronta digitale con la forma del Friuli Venezia Giulia con colori scelti, viene detto, non casuali. Afferma il vicesindaco Alessandro Venanzi : “spiegano la necessaria attenzione per l’ambiente e la sostenibilità: il verde chiaro, insieme agli alberi al sentiero, ci raccontano di un territorio da scoprire con lentezza e semplicità, rispettandone la bellezza e valorizzandone l’eco sistema”. In realtà, per ora, il nuovo logo può essere inquadrato in una operazione di greenwashing traducibile con ‘ecologismo di facciata’ o ‘ambientalismo di facciata’ che in genere indica una strategia di comunicazione finalizzata a creare un’immagine positiva ma spesso appunto di facciata sotto il profilo ambientalista. Quanto invece sarà profondo il nuovo corso che la giunta di centrosinistra vorrà dare alla manifestazione lo vedremo il prossimo anno perchè, come giustamente evidenziato dallo stesso Venanzi, per questa edizione la strada seguita sarà quella impostata dal suo predecessore Maurizio Franz. Non poteva che essere così perchè si è presa in mano la manifestazione a cose già decise: “ per vedere la nostra prima vera edizione, ha spiegato Venanzi, bisognerà attendere il 2024. Dietro a Friuli Doc, infatti, c’è un lavoro di diversi mesi, che non può essere stravolto all’ultimo momento”.
Bene, giudizio sospeso quindi e anche per questa 29esima edizione saranno gli effluvi alcolici a marcare il territorio. Al di là del logo che rischia di essere l’unica novità, come spiegato altro non si poteva fare, la presentazione vera e propria del programma è fissata per il 31 agosto. Probabile si tratti di una fotocopia dell’anno scorso anche perchè, i soldi li mette anche la Regione, che come noto è gestita politicamente in segno diverso dal Comune. E’ evidente che per questa edizione non vi fossero margini di trattativa. Per quanto riguarda il logo speriamo sia anche questo di “transizione” perché vorrebbe essere talmente intuitivo da apparire confusionario. Troppi messaggi che contraddicono le più recenti linee di condotta nella grafica e poi l’impronta verdolina che sulla carta sembra identitaria, in realtà, nell’immaginario collettivo richiama immagini noir, potremmo definirlo “un non logo non a procedere”. Ma quanto FriuliDoc rimarrà un delitto al buon gusto (non in senso organolettico) come è stato nel recente passato, lo scopriremo solo nel 2024 e forse in quell’occasione il logo sarà più “logo”.