Fvg, le rimesse degli immigrati valgono 167,3 milioni (+3,3%) Boom a Udine, flessione a Gorizia. Indagine Ires su dati Bankitalia

Nel 2023 le rimesse degli immigrati in Friuli Venezia Giulia sono aumentate del 3,3%, pari a 5,3 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente (da 162 a 167,3). Si tratta di uno degli incrementi percentuali più elevati registrati in Italia: solo Molise (+5,8%) e Basilicata (+4,1%) presentano delle variazioni superiori. Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Banca d’Italia. A livello nazionale le rimesse nel 2023 valevano complessivamente 8,2 miliardi di euro, un dato sostanzialmente invariato rispetto al 2022 (-0,4%). Più della metà provengono da solamente quattro regioni: la Lombardia (1,8 miliardi di euro), il Lazio (1,2 miliardi), l’Emilia-Romagna (circa 850 milioni) e il Veneto (poco meno di 700 milioni). La parte di reddito risparmiata da un lavoratore straniero e inviata al proprio nucleo familiare nel Paese di origine costituisce un importante fattore di sviluppo e cooperazione internazionale e ha un impatto rilevante sui beneficiari. Gli operatori di money transfer, inoltre, presentano una distribuzione capillare degli sportelli, sia in Italia, sia soprattutto nei Paesi d’origine dei migranti, permettendo una distribuzione del denaro ai destinatari più semplice e rapida rispetto al sistema bancario.
I dati provinciali
L’aumento osservato in regione si è concentrato nella ex provincia di Udine (+7,9%, pari a 4,6 milioni di euro in più); a livello nazionale solo Messina (+13,8%) e Campobasso (+8,5%) evidenziano degli incrementi maggiori. Pordenone (+1,8%) e Trieste (+0,4%) hanno registrato degli aumenti di minore entità, Gorizia una minima flessione (-0,4%). Nel tempo i flussi in uscita dalla ex provincia di Gorizia hanno assunto un peso sempre maggiore, dall’8,4% del totale regionale nel 2005 al 22,7% nel 2023. Tale andamento è dovuto essenzialmente all’espansione del valore delle rimesse della comunità originaria del Bangladesh residente a Monfalcone. Al contrario si è progressivamente ridotta (in termini relativi) la quota in uscita dall’area pordenonese: dal 33,7% nel 2005 al 24,9% nel 2023.
I Paesi di destinazione
Per quanto riguarda i principali Paesi di destinazione, oltre che nell’area isontina, il Bangladesh si colloca al primo posto anche a livello nazionale e regionale (con 36,9 milioni di euro nel 2023). Dal 2017, infatti, è stabilmente il principale Paese di destinazione dei flussi in uscita dalla nostra regione, primato che in precedenza spettava alla Romania. Al secondo posto spicca il notevole aumento delle rimesse verso la Georgia (+30,7% in un anno, pari a 5,3 milioni di euro in più), in gran parte originati dalla ex provincia di Udine (15 milioni su un totale di 22,5 nel 2023). Per quanto concerne i cittadini georgiani residenti in Italia e in Friuli Venezia Giulia, si può osservare che si tratta prevalentemente di donne ultracinquantenni che si occupano di assistenza alle persone anziane. Al terzo posto si trova il Pakistan, con 20,5 milioni di euro (+6,3% rispetto al 2022), un dato che rispecchia le dinamiche migratorie degli ultimi anni. L’Albania e i Paesi dell’ex Jugoslavia, che rappresentano una quota molto importante degli stranieri residenti in regione, non figurano invece ai vertici di questa graduatoria. Data la vicinanza dell’area balcanica, è molto probabile l’utilizzo di canali informali non osservabili e alternativi a quelli ufficiali, come il trasferimento di contante a seguito del viaggiatore. Le rimesse verso questi Paesi più vicini alla nostra regione sono quindi verosimilmente sottostimate.
I valori pro capite
Il valore pro capite delle rimesse nella nostra regione nel 2023 era pari a 1.438 euro per ogni cittadino straniero residente, contro i 1.591 euro che si riscontrano a livello nazionale. Gorizia regista la media più elevata in regione, superiore a 2.200 euro annui. Tra i principali Paesi al primo posto c’è la Georgia, con quasi 16.500 euro all’anno, al secondo il Bangladesh e al terzo il Pakistan (entrambi con valori di poco inferiore a 5.400 euro). Si può, comunque, precisare che il calcolo dei valori pro capite è stato ottenuto come rapporto tra il valore totale delle rimesse destinate ad un determinato Paese e il numero dei cittadini di quella nazionalità residenti in regione, indipendentemente dall’età e dalla condizione professionale.
La fonte dei dati
I dati analizzati sono diffusi dalla Banca d’Italia e comprendono le transazioni transfrontaliere tra due persone fisiche effettuate tramite un istituto di pagamento o altro intermediario autorizzato (come money transfer operator, banche e Poste italiane), senza transitare su conti di pagamento intestati all’ordinante o al beneficiario. I dati sulle rimesse pubblicati dalla Banca d’Italia fanno riferimento alla provincia di residenza di chi ha inviato il denaro; se questo dato non è disponibile l’intermediario comunica la provincia dove è stata effettuata l’operazione. Il Paese di destinazione comunicato alla Banca d’Italia è quello dove risiede il beneficiario.