Giornata internazionale vittime transfobia. Massolino(PattoCivica): «Inaccettabili attese di 5 anni per interventi di riaffermazione del genere»
Oggi, mercoledì 20 novembre, è la giornata Transgender Day of Remembrance (TDoR) per la commemorazione delle vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender (transfobia). Giulia Massolino, consigliera del Patto per l’Autonomia – Civica FVG aveva recentemente fatto una richiesta di accesso agli atti in merito alle liste di attesa per gli interventi di riattribuzione del genere nelle Aziende Sanitarie della Regione. «I dati inviatici sono sconfortanti – commenta Massolino -. Nei presidi ospedalieri di Tolmezzo, San Daniele, Udine, Palmanova e Latisana presso le Strutture di Urologia, Ginecologia e Chirurgia Plastica non vengono eseguiti interventi per cambio o transizione del sesso. Per quanto riguarda l’ospedale di Cattinara, ci sono ben 20 persone in attesa di interventi di gonadectomia e vaginoplastica, mentre 9 persone sono in attesa di falloplastica e ben 27 in attesa per la mastectomia, le cui liste stanno scorrendo ma con un tempo di attesa di 5 anni. Questi non sono tempi di attesa compatibili con il benessere psicologico delle persone affette da disforia di genere. Ma forse ancora peggiori sono le giustificazioni portate, come già fatto dall’Assessore Riccardi nelle precedenti interrogazioni: il pensionamento del Direttore della Clinica Urologica non può essere motivo sufficiente per non riprendere le attività dopo la sospensione del 2020, giustificata con la necessità di dare priorità alla chirurgia oncologica per smaltire le liste di attesa createsi con il Covid. Senza contare che l’attività riguardante gli interventi di fallo plastica è stata sospesa nel 2018. Le professionalità ci sono e il centro di Cattinara era un centro di riferimento di rilievo internazionale per questo tipo di interventi. La gamma di interventi da effettuare dovrebbe peraltro essere estesa a quanto attualmente non viene effettuato nel nosocomio triestino: isterectomia, isteroannessiectomia, metoideoplastica e mastoplastica additiva. Questi numeri non raccontano solo un problema organizzativo, ma una mancanza di rispetto per la dignità e il benessere delle persone trans, che affrontano percorsi dolorosissimi. Il sistema sanitario ha il dovere di garantire tempestività e accessibilità a cure e trattamenti per le persone con disforia di genere, che hanno diritto a vedersi riconosciuta la propria identità di genere in modo completo e dignitoso. Oggi la Giornata internazionale in commemorazione delle vittime di transfobia ce lo ricorda, ma dobbiamo lottare tutti i giorni, anche e soprattutto nelle istituzioni, affinché i bisogni di salute di ogni persona possano essere visibili, rispettati e presi in carico con la stessa dignità di chiunque altra».