Orge popolari: Giovedì si stappano le prime bottiglie a FriuliDoc 2022. Sarà “gratificazione dei sensi”

Si è svolta ieri la conferenza stampa ufficiale di Friuli Doc. Presentato il programma e le caratteristiche della manifestazione. FriuliSera quella conferenza stampa l’ha disertata, così come l’anno scorso e come ormai ci accade sempre più spesso in tali occasioni, perchè riteniamo che partecipare a questo genere di eventi passerella, sia esercizio di autentico masochismo giornalistico che, contrariamente a molti colleghi che non possono scansarle per ordine di servizio, noi possiamo evitare. Una delle poche soddisfazioni di essere indipendenti. Ma ripetiamo quanto già scritto lo scorso anno, FriuliDoc è una notizia, non di primo piano, ma di certo una notizia, e come tale va trattata. Si deve fare perchè è evento che muove migliaia di persone,   ma senza proclami trionfalistici che temiamo troveremo altrove, con articoli rindondanti di friulanità enogastronomica che, fra l’altro, riteniamo nuoccia a questo territorio che è certamente ben più delle solleticazioni per stereotipi culinari  o più o meno alcoliche offerte al palato massificato. Comunque ci dicono dall’ufficio stampa della sagrona che Udine “si prepara a inaugurare la ventottesima edizione di Friuli DOC con un programma ricco di qualità ed esteso nei contenuti. Prerogativa necessaria per una kermesse che non rappresenta solo un prodotto o un singolo settore, ma la celebrazione della cultura, delle tradizioni, dello spirito e delle eccellenze vinicole e gastronomiche di un territorio grande e variegato”. Lasceremmo perdere la celebrazione della cultura che l’amministrazione comunale by Fontanini per natura conosce poco, e ci concentreremmo sulle reali caratteristiche della festa che dal prossimo 8 settembre sarà l’occasione per dare sfogo alla gratificazione dei sensi. Non tutti i sensi ovviamente, ma soprattutto quelli legati al “rutto libero” e alla tolleranza alcolica. Comunque nulla di male, basta non ammantarsi il capo di poetiche foglie d’alloro raccontando una realtà che non esiste. Friulidoc non è evento culturale, almeno nell’accezione che tale qualifica dovrebbe avere, ma ormai è solo una sagra e come tale ha giustamente i suoi estimatori. Una occasione per bere e mangiare, spesso a prezzi alti e che quest’anno, vedremo,  rischiano di essere proibitivi. In più quest’anno le date coincidono con il clou della campagna elettorale, tanto che sono annunciate presenze “importanti”, una per tutti quella di Giorgia Meloni il cui staff ha già annunciato effettuerà una “passeggiata” fra gli stand. Il rischio di un arrembaggio di partiti e movimenti alla ricerca di visibilità rischia di diventare ingombrante. Comunque, si legge  nella nota stampa di presentazione,  l’offerta di Friuli DOC sarà distribuita nelle più belle vie e piazze del centro. Piazza Libertà, via Mercatovecchio, il Castello, via Savorgnana, via Aquileia, piazza Matteotti e tutte le altre tradizionali sedi dell’evento si distribuiranno gli stand. Tra i protagonisti, si legge ancora, non mancheranno le eccellenze friulane come il prosciutto di San Daniele e il Montasio, le specialità della montagna, della collina e del mare, i produttori di “Io Sono Friuli Venezia Giulia” piante, funghi, spezie, frutta e verdura del territorio, gli stand artigiani e gli stand gastronomici di Trieste e della Stiria. A questo proposito non possiamo non notare che nel comunicato ufficiale siano stati distinti i prodotti “d’eccellenza friulana” (prosciutti e formaggi) da quelli più generici di “Io Sono Friuli Venezia Giulia”, forse un timido rigurgito di autonomismo da parte del sindaco Fontanini che infatti nella nota si spinge a dire: “Sarà un’edizione nel segno della continuità. Friuli Doc permette di far conoscere i prodotti tipici del nostro Friuli”. Insomma nessun cenno alla Venezia Giulia. Del resto per la pubblicità è stato utilizzato ancora il tappo di sughero con il nome Friuli DOC e l’angelo. La decisione di utilizzare nuovamente l’immagine 2021 costituisce, si legge nella nota stampa,  “un cambio di approccio finalizzato a massimizzare i risultati promozionali. Obiettivo di questa scelta, che applica una delle regole base della comunicazione, è infatti consolidare la riconoscibilità del brand e costruire progressivamente un patrimonio di notorietà sempre più forte. Se l’immagine si conferma, completamente nuovo è invece il sito internet di Friuli DOC. Una guida digitale della manifestazione disponibile anche in inglese e tedesco, completa, facile da consultare e funzionale alle esigenze della promozione. Nelle vie della città 14 prismi informativi alti due metri aiuteranno i visitatori a orientarsi rendendo il brand Friuli DOC protagonista”. Che dire buon appetito e attenti alla digestione e al portafoglio perchè se la cultura è corpo esterno non così è il business.