Giusto clamore e sdegno per la violenza verbale, razzista e fascista subita dal medico Andi Nganso a Lignano
Come era prevedibile l’orribile episodio che ha visto il medico Andi Nganso in servizio notturno presso il centro di primo intervento di Lignano Sabbiadoro non solo è approdato in tempo reale alle cronache nazionali e probabilmente presto a quelle giudiziarie, ma è diventato giustamente oggetto di analisi sociale e politica di fenomeni che non sono casuali o semplicemente attribuibili a una testa calda quanto vuota. A commentare l’episodio in tantissimi sui social ma anche attraverso “tradizionali” comunicati stampa. Dopo la nota della Regione Veneto con le dichiarazioni del Presidente Luca Zaia di cui abbiamo dato notizia già ieri, si nota l’assenza di un comunicato ufficiale della Regione Fvg. A parlare ma solo su Facebook (che non è proprio la Gazzetta Ufficiale) l’assessore Riccardi che commenta in tre righe la vicenda dimenticandosi forse di essere responsabile della sanità del Fvg: “Un professionista serio, capace è stato costretto (commenta Riccardi nel post) a subire una violenza verbale inaccettabile: siamo andati due volte oltre. È un gesto che va totalmente condannato. Al più presto voglio stringere la mano al medico, che spero di incontrare già nelle prossime ore” cosi il Riccardi “social”. Comunque meglio Facebook che niente, come nel caso del presidente Massimiliano Fedriga, che non sappiamo se in ferie o affaccendato con Salvini alla quadratura delle liste elettorali del Carroccio, sulla vicenda lignanese non è pervenuto. Di oggi invece le prese di posizioni del consigliere regionale Fvg Furio Honsell e del segretario regionale del Partito Democratico Cristiano Shaurli: “La violenza verbale, razzista e fascista, subìta dal medico Andi Nganso in servizio notturno presso il centro di primo intervento di Lignano è un fatto gravissimo, ha affermato Honsell. Non solamente dimostra arroganza e ingratitudine verso chi è disponibile a dare un servizio medico indispensabile e immediato, ma è la prova di quanto abbia fatto presa il discorso di odio che viene cavalcato dai partiti di destra a tutte le elezioni politiche da oltre dieci anni.” “Che senso ha che l’Assessore Riccardi, nominato da Fedriga, si chiede Honsell, adesso voglia stringere la mano al medico, (secondo notizie di stampa) quando la foto di Fedriga che stringe la mano a Salvini compare da giorni sui furgoni elettorali e sui manifesti appesi ai muri? Ricordiamo – sottolinea Honsell – cosa diceva Salvini nelle dirette Facebook da Gradisca.” “La Destra ha fatto leva sull’odio per i migranti senza rendersi conto che possono invece essere gli unici che la notte ci aiutino quando abbiamo bisogno. Gli Andi Nganso sono la maggioranza, indispensabile al nostro sistema sociale ed economico. Andi Nganso ha saputo, malgrado le umiliazioni, dare un aiuto generoso e umano e non ha allungato la lista d’attesa o ha detto di rivolgersi al privato, come ormai avviene troppo spesso nella Sanità di Riccardi e Fedriga.” “Il rischio di vedere vincere il discorso d’odio è però molto serio. È necessario – conclude il Consigliere di Open Sinistra FVG – diffondere un discorso di valori diametralmente opposti per riuscire ad affrontare insieme i problemi del futuro. Grazie Andi Nganso.” Durissimo anche il commento di Cristiano Shaurli (Pd), che parla di audio agghiacciante: “La denuncia del medico di Lignano è la risposta civile e responsabile di un cittadino a una gravissima aggressione verbale razzista: dobbiamo essere fieri che simili persone lavorino nella nostra sanità e facciano parte della nostra comunità. Preoccupa molto invece il fatto, riferito dallo stesso medico, che siamo di fronte a un episodio non isolato ma ricorrente, purtroppo ciò testimonia l’ignoranza, la discriminazione e la deriva violenta ben presente anche nel ricco Nord Est che non va sottovalutata. Addirittura agghiacciante l’audio con gli insulti rivolti al medico: scoperchia uno strato di pregiudizi e odio che va combattuto in nome dei diritti umani basilari e della civiltà. E attenzione a non fare distinzioni sociali, per cui il medico camerunense è da difendere, il muratore o l’operaio camerunense un po’ meno”.