“Goletta Verde” parte dal Friuli. Le analisi dimostreranno un “Miracolo a Lignano”? Si scoprirà che le deiezioni teutoniche sono asettiche e non necessitano di depurazione?

Inquinamento, abusi edilizi, trivelle: la campagna nazionale di Legambiente per monitorare e difendere il mare è certamente una nobile iniziativa, anche perchè, come si legge nella documentazione web di Goletta verde, in Italia il 25% della popolazione non è servita da un adeguato servizio di depurazione. Gli scarichi non depurati finiscono purtroppo nei nostri mari. Per questo Goletta Verde è accompagnata da un team di tecnici che conducono il monitoraggio scientifico a caccia dei punti più critici. “Raccogliamo le segnalazioni dei cittadini e denunciamo le situazioni che mettono maggiormente a rischio il nostro mare e la nostra salute”, si legge nella mission di Goletta Verde. Visto che dal Friuli parte domani (lunedì 24) la prima tappa del tour 2019 della Goletta Verde e che questa sarà per tre giorni a Lignano, ci aspetteremmo che i tanti dubbi espressi da molte parti sulla situazione della qualità delle acque marine e di quelle della attigua laguna di Marano vengano risolti. Per questo invitiamo gli ecologisti ad essere particolarmente attenti nelle loro analisi sul campo cercando, magari, di compiere verifiche su quanto viene veicolato dai documenti e nelle analisi ufficiali, dalle quali emerge più di qualche contraddizione, dando più attenzione a quanto racconta la gente che quelle zone le abitata tutto l’anno. Speriamo davvero che tutto questo venga fatto e che non si traduca in una operazione di immagine e propaganda. Infatti quello che lascia perplessi, noi che siamo maliziosi per natura e che per mestiere di acque sporche, metaforiche e reali ne abbiamo viste molte, è che oltre alle consuete e benemerite manifestazioni di sensibilizzazione sulla pulizia del mare per bimbi e adulti, si sia inserito, per mercoledì 26 luglio nella sala eventi della Terrazza a Mare, una Tavola rotonda dal titolo suggestivo: “Al confine tra terra e mare: la laguna di Marano e Grado fra minacce e azioni di tutela”. Vedendola dall’esterno c’è il rischio che ci sia la volontà di mettere una pietra tombale o se si preferisce un velo pietoso di silenzio, sulla reale situazione in cui versano il mare e la Laguna di Marano. Un convegno che riunisce “diavolo e acquasanta” che, come vuole la prassi in questo genere di iniziative, difficilmente farà emergere i veri problemi. Non vogliamo essere profeti nefasti ma c’è il rischio si possa palesare una sorta di minuetto dialettico dato che, in questo momento, e con tanti interessi in ballo, sarà difficile vedere qualche affondo profondo alla ricerca della verità. Del resto la tavola rotonda è stata ben dosata, infatti oltre a Davide SABBADIN, portavoce di Goletta Verde, a Sandro CARGNELUTTI, Presidente di Legambiente FVG, vi sono anche il Sindaco di Lignano Sabbiadoro Luca FANOTTO, il Direttore tecnico-scientifico di ARPA FVG Massimo BATTISTON e il Direttore Generale di C.A.F.C. Azienda pubblica che gestisce il “pianeta” depurazione acque in Friuli.
Tutto bene che si parli ovviamente, a patto che quello su cui si dibatte sia la realtà e non la fantasia di dati e programmi misurati a misura di utilità e interessi. Insomma abbiamo il ragionevole dubbio che mercoledì a Lignano venga annunciato, un “miracolo a Lignano” cioè la scoperta fantastica che abbiamo il mare e la laguna più pulite del globo e questo anche se attraverso i canali delle acque reflue finiscono in laguna fanghi incontrollati e che il depuratore di Lignano da solo grandi soddisfazioni a chi lo gestisce. Ma ancora di più, si scoprirà forse che le deiezioni teutoniche dell’orda di giovani turisti dell’eccesso che ogni anno calano sulla cittadina balneare nei giorni di Pentecoste sono prive di colibatteri fecali se non addirittura che hanno potere disinfettante tanto da rendere inutile la funzionalità piena della depurazione fognaria. Come valutare infatti diversamente quanto ci narrano le nuove foto aeree scattate nel giorno di Pentecoste- domenica 9 giugno- sul depuratore di Lignano che dovrebbe garantire la sicurezza alla Laguna di Marano e al mare lignanese e che appare ancora una volta claudicante? Intendiamoci forse noi di processi di depurazione non ci capiamo nulla e prodi tecnici saranno pronti a dare mirabolanti spiegazioni, ma ci vediamo invece benissimo. Partiamo con il dire che i giorni che precedono Pentecoste sono da considerare al pari di una giornata di alta stagione estiva e che a Lignano in questo 2019 dei miracoli è stata riscontrata una notevole presenza di turisti, quindi non parliamo di giorni invernali ma di una prova generale di alti flussi di persone che ovviamente, come natura vuole, generano ben altri flussi, meno benefici ma maleodoranti. Guardando infatti le ultime immagini scattate dall’alto viene da chiedersi, se in una giornata con tante presenze e relative deiezioni, l’impianto fosse perfettamente in esercizio scaricando al largo liquami completamente depurati. Non abbiamo verità, ma facciamo semplici domande. Spieghiamo meglio, come ormai è noto, l’impianto di depurazione di Lignano è costituito da due linee di depurazione biologica, una costruita da diversi anni che ci dicono non completamente idonea a trattare i liquami fognari in conformità alle norme vigenti, tanto che si è correttamente reso necessario ovviare con una linea più recente. Guardano le immagini le vasche di ossidazione della vecchia linea sembrano inattive e i liquami in essa contenuti assumono un colore verdastro che indica la loro prolungata inattività. Le vasche della nuova linea non sembrano in esercizio in quanto non si vedono in superficie le caratteristiche microbolle che dovrebbero apparire durante la ossigenazione dei liquami. Anche la nuova vasca rettangolare di sedimentazione sembra inattiva e vuota con liquami verdastri sul fondo che stanno ad indicare una prolungata inattività. Rispetto a precedenti immagini, sembra che da tale vasca siano stati anche asportati gli elementi lamellari che contribuivano alla potenzialità della sedimentazione. Sembra che tutti i liquami-più o meno trattati e ossidati- vengano mandati alla vecchia vasca circolare di sedimentazione che però sembra a sua volta non funzionare correttamente per la notevole presenza di fanghi in superfìcie. Questo fatto potrebbe indicare che il processo biologico di depurazione non avviene in modo ottimale. Tutte congetture ovviamente, ma sarebbe bello se venissero date spiegazioni diverse e convincenti. Viene quindi spontaneo chiedersi come vengano trattati e depurati i liquami fognari e in quali condizioni vengano scaricati in mare e quali siano le motivazioni per cui il nuovo impianto – costato diversi milioni di euro- non venga utilizzato nella sua piena potenzialità. Indubbiamente tutte le analisi effettuate dagli organi competenti, daranno responsi conformi alle norme, ma le immagini riscontrate rappresentano altro, come mai? Ed allora non rimane che pensare che siamo dinnanzi al “Miracolo a Lignano” . Non sappiamo se invece di biologi e tecnici della qualità acque “Goletta Verde” dovrebbe dotarsi di esorcisti o comunque esperti teologi, quello di cui si può essere ragionevolmente certi è che le immagini di una realtà dovrebbero essere inequivocabili, rappresentare prove. Ma nel paese della proliferazione delle carte, c’è sempre la carta giusta da produrre per dimostrare tutto e il contrario di tutto. E allora lasciamo che gli interessi prevalgano sulla salvaguardi ambientale e sulla salute pubblica facendo, quasi, tutti contenti. Del resto cosa sono le analisi se non una serie di insignificanti numeretti da decriptare e ripetere per arrivare al risultato voluto. Lasciateci quindi suggerire agli ambientalisti patentati di lasciar perdere i convegni vetrina e che è meglio continuare nelle attività di convincimento del cittadino a non sporcare con le plastiche il mare, perchè la corretta depurazione fognaria rimane una chimera, almeno finchè non si troverà il modo di ripulire alla fonte le deiezioni corporee di uomini e donne. Il rischio infatti che tutto appaia surreale, una battaglia persa, è forte, perchè nell’affaire depurazione non stiamo parlando di interessi privati in gioco, ma di un giro di valzer tutto interno alla gestione pubblica della cosa pubblica. Tutto questo dovrebbe dare garanzie maggiori…., miracoli a parte ovviamente.