Grande idroelettrico. Approvato il regolamento. Patto per l’Autonomia: «Un primo passo verso un equo risarcimento»
«Un primo passo verso un equo risarcimento alle comunità». Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli in merito all’approvazione preliminare della disciplina sull’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico da parte della IV Commissione Consiliare alla quale ha partecipato anche il capogruppo Massimo Moretuzzo. «Con la legge regionale 21 avevamo ottenuto che il 100% dell’energia gratuita concessa dai grandi derivatori rimanesse a disposizione dei territori interessati dai grandi impianti idroelettrici in regione: un risultato fondamentale. Ora, con il regolamento appena approvato, le risorse saranno suddivise in base a criteri che premieranno i Comuni su cui sono ubicati manufatti, infrastrutture, sbarramenti e bacini afferenti alle concessioni idroelettriche. Si poteva fare di più e meglio, certo, ma il principio ha trovato condivisione tra le amministrazioni comunali coinvolte e questo è un dato importante. Accolgo in maniera positiva l’approccio adottato in favore di quei territori ai quali, seppure non in maniera adeguata, si restituisce sotto forma di indennizzo una parte dell’energia prodotta, dopo oltre settant’anni dalla presenza di società extraregionali che hanno determinato molti più problemi che benefici. Quanto ai disagi patiti, basti pensare all’asta del Meduna dove la presenza dell’invaso ha determinato la chiusura dopo quarant’anni del più grande campeggio in area montana della regione, l’imposizione di un pesante vincolo urbanistico (dovuto a un movimento franoso) e il contestuale deprezzamento del patrimonio edilizio nella frazione di Faidona, sempre nel comune di Tramonti di Sotto, ai problemi legati al lago di Barcis o ancora alla distruzione del lago naturale di Cavazzo Carnico. Ora, però, non si perda più tempo – afferma Bidoli –. Altre Regioni hanno già trasferito le risorse individuate e a consuntivo per l’anno 2020, mentre in Friuli-Venezia Giulia si stanno ancora approvando i criteri. Si proceda rapidamente anche con l’approvazione delle modalità operative per lo svolgimento delle procedure di assegnazione delle concessioni, così come la predisposizione dei regolamenti attuativi per la determinazione dei canoni di concessione e la definizione dei criteri di riparto, partendo dall’asta del Meduna che presenta concessioni in scadenza o già scadute, una addirittura da una decina di anni. E si acceleri il più possibile sulla costituzione della Società energetica regionale per la gestione delle grandi derivazioni, mista pubblico/privato, che possa essere garante delle compensazioni che spettano alle comunità, soprattutto a quelle in area montana», conclude il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia.