Grave carenza medici di base nella bassa friulana
Com’è ben noto il 2024 è stato un anno terribile per l’età anagrafica dei medici di medicina generale, il ricambio generazionale è carente per la mancanza di una corretta programmazione, una situazione di gravità che nei prossimi mesi a Cervignano e dintorni andrà ad aggravarsi ulteriormente. In generale, così pure in Friuli Venezia Giulia, c’è un numero importante di medici con un’età pari o superiore ai 65 anni, il ricambio generazionale è compromesso per diversi anni, i cittadini che nella nostra regione si trovano senza proprio medico già superano numericamente gli abitanti del nostro comune.
Il nostro territorio prossimamente, fra marzo e maggio, sarà interessato dal pensionamento di due medici, più di 3000 assistiti si troveranno a dover far fronte ad una situazione difficile, specie le persone anziane e fragili. Un sovraccarico in un contesto che già a suo tempo ha usufruito dell’aumento del massimale di assistiti da 1500 a 1800 pazienti per medico.
Qualcosa si muove? Si, ma…
E’ di pochi giorni la pubblicazione dell’avviso da parte dell’Azienda Sanitaria per ricercare medici da assegnare nella bassa friulana, almeno 8 gli ambiti territoriali coinvolti. Un “esercito” considerata la carenza, un’azione che peraltro temporalmente appare al limite ed oltre. Nel confidare in un esito positivo è però doveroso richiamare l’attenzione nel caso in cui il problema si dovesse presentare nella piena gravità. Nel confidare in soluzioni che solo l’Azienda Sanitaria può mettere in campo, scelte in capo ad essa, preme ricordare anche esperienze di altri territori che sebbene di tipo emergenziale, con la parte prestazionale preponderante rispetto alla cosiddetta “presa in carico” dell’assistito, seppur con dei limiti, sono stati in grado di garantire temporaneamente delle soluzioni. L’apertura di ambulatori di assistenza primaria, gli Asap, coperti da medici in rotazione, a cui possono rivolgersi i cittadini che in seguito alla cessazione del proprio medico sono rimasti senza la possibilità di effettuare la scelta di un nuovo medico.
Soluzioni tampone che non hanno la pretesa di risolvere, rimanere con le mani in mano e attendere il manifestarsi del problema sarebbe però ben più grave. Affrontare e risolvere è compito della Regione, all’interno di un contesto nazionale. Serve un cambio di passo, la professione di medicina generale, presidio di prossimità territoriale, richiede investimenti per rilanciarne l’attrattività, è in gioco il ruolo essenziale sia nella prevenzione che nelle terapie.
Loris Petenel
Consigliere Comunale