I candidati Presidenti rispondono alle 10 domande poste da Legambiente e WWF. Eccezione Fedriga che evidentemente non è interessato all’ambiente
Legambiente FVG e WWF delegazione del FVG hanno posto 10 domande ai candidati Presidenti alle imminenti elezioni regionali, centrate sulle politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Le domande hanno riguardato la road map verso la neutralità climatica, le azioni di contrasto della siccità e incendi, la riduzione del consumo di suolo e aumento della ritenzione idrica dello stesso, un nuovo piano di governo del territorio che integri le risposte alla crisi climatica, il turismo invernale “oltre la neve”; inoltre l’estensione delle aree protette, più natura in città e negli ambienti dediti all’agricoltura; soluzioni secondo natura nella gestione fluviale. Infine, il ruolo della formazione e dell’aggiornamento delle competenze utili ad accompagnare la transizione ecologica. Hanno risposto Alessandro Maran, Giorgia Tripoli e Massimo Moretuzzo. Dalle risposte ottenute dai 3 dei candidati alla presidenza della regione si può evincere, spiega Legambiente in una nota, un notevole interesse nei confronti delle emergenze ambientali che la nostra regione sta già affrontando ed anche una spiccata attenzione verso i rischi connessi con gli eventi climatici estremi presenti e in crescita nel futuro. Seppure con approcci generali diversi (ruolo del nucleare e dell’Europa), diverse sensibilità e progettualità, tutti e tre i candidati interpellati hanno risposto alle domande evidenziano, come ovvio, differenze e convergenze su alcuni temi. Le azioni che hanno riconosciuto essere prioritarie sono il supporto allo sviluppo delle energie rinnovabili ed il risparmio energetico, le politiche di adattamento alla crisi climatica (prevenzione degli incendi, gestione risorse idriche, la riduzione del consumo di suolo), un nuovo piano di governo del territorio, il ruolo della formazione. Necessità di adattamento espresso anche nei confronti del turismo invernale in montagna, evitando investimenti in impianti sciistici e diversificando l’offerta; la necessità di gestire i due maggiori fiumi della regione, Tagliamento ed Isonzo, con approcci non invasivi. Spiace davvero l’assenza delle risposte da parte dell’attuale Presidente Fedriga, che, benché
sollecitato, ha ritenuto di non rispondere alle domande: ci sarebbe piaciuto conoscere anche da lui i programmi utili, ad esempio, nella gestione delle purtroppo tante emergenze che si profileranno in regione a partire da questa estate con la siccità e gli incendi o la conferma o meno di nuovi impianti da sci. Il ruolo e l’impegno di Legambiente e del WWF sarà incardinato, pur nei diversi profili associativi, sul processo di transizione ecologica della Regione: decarbonizzazione, tutela e promozione della biodiversità, della risorsa acqua e riduzione significativa del consumo di suolo. Inoltre, lo sviluppo delle competenze e dei lavori (green jobs) utili alla transizione verde.