Ieri i comitati e le realtà delle lotte ambientali e climatiche di tutta la regione si sono trovati davanti al Teatro Palamostre

A 60 anni che dalla strage di stato del Vajont i comitati e le realtà delle lotte ambientali e climatiche di tutta la regione si sono trovati davanti al Teatro Palamostre, dove alle 21 ha preso luogo VajontS azione corale di teatro civile tenuto in contemporanea in 150 teatri italiani, scritto da Marco Paolini. “A 60 anni dalla strage di stato del Vajont, si legge nella nota dei Comitati,  la devastazione non si è mai fermata e lo “sviluppo” si lascia alle spalle degrado e territori senza futuro. La qualità della vita delle persone, l’ambiente ed i territori sono devastati per il profitto di pochi. Come per il Vajont, le istituzioni sono complici. Nel migliore dei casi, colpevolmente assenti. È più che mai evidente che i problemi ambientali superano grandemente i confini delle singole lotte locali, inserendosi in un contesto che si spinge oltre la regione e l’intero paese. Di fronte a questa situazione l’unica risposta non può che arrivare dal basso e deve essere collettiva e unita. Come hanno dimostrato le popolazioni della bassa friulana che con sette mesi di mobilitazione continua e serrata hanno impedito la devastazione della acciaieria nella laguna di Marano. Come ha dimostrato la popolazione di Spilimbergo che ha impedito la costruzione di un secondo inceneritore per rifiuti speciali pericolosi dell’azienda EcoEridania. Vincere si può. E la reazione popolare decisa ed unita di queste battaglie l’ha dimostrato. Non intendiamo fermarci. Le servitù militari continuano a schiacciare i territori. Ancora urbanizzazioni, cementificazioni e assurde viabilità minacciano ulteriore consumo di suolo. La regione autorizza la multinazionale Kronospan a costruire un nuovo inceneritore (a qualche centinaio di metri da un asilo nido!) a San Vito al Tagliamento dove già ora l’inquinamento atmosferico causa nel territorio 74 morti premature all’anno. L’allarme delle popolazioni della Carnia per le condizioni ambientali che saranno provocate dai Siot sono ignorate. Il lunare progetto di ovoviaprocede assurdo, a Trieste. La Bioman a Maniago vuole un altro inceneritore in un territorio già saturo di aziende insalubri. Dopo un’estate di mobilitazioni che hanno vinto, ci aspettano ancora stagioni di lotta”.