Il Comitato per la Salvaguardia del territorio di Premariacco e Cividale del Friuli boccia le proposte per l’ex cava Murà

Il Comitato per la Salvaguardia del territorio di Premariacco e Cividale del Friuli boccia le proposte del consigliere regionale Elia Miani per l’ex cava Murà e che il sito della ex cava Murà venga acquistato dal comune. Così una nota del Comitato a firma del referente Marino Visintini che prosegue: “ricordiamo che nel decreto di autorizzazione alla società Anua Eco srl di avviare una attività di escavazione di ghiaie era previsto il ripristino finale con recupero dell’area, a fine attività, con terra vegetale e piantumazioni di alberature a carico della società, cosa non avvenuta, essendo la zona in completo stato di abbandono. Riteniamo assurda l’ipotesi di reperire risorse economiche dalla Regione FVG, come si è impegnato a fare il consigliere regionale e comunale della Lega Nord Elia Miani con alcuni progetti “fantasiosi” !!! impegnare risorse pubbliche, dei cittadini !!! per rimediare quanto non fatto da una società privata non è una forma corretta e potrebbe essere oggetto di verifica futura da parte della Corte dei Conti Regionale. Alcune proposte che il Comitato per la Salvaguardia del territorio di Premariacco e Cividale del Friuli aveva fatto dal lontano 1987, anno di inizio delle lotte contro l’espandersi delle cave e discariche nella zona di Firmano, alle due amministrazioni (Premariacco e Cividale del F.) affinchè fossero acquisite alcune cave dall’ente pubblico per realizzare delle discariche per rifiuti inerti, per dare una risposta alle esigenze delle piccole imprese edili e per i cittadini locali, erano state rigettate con le motivazioni che i comuni non lo potevano fare e/o non era conveniente economicamente farlo. Come mai ora si può fare ??  La soluzione di sfruttare la cavità per la realizzazione di un bacino idrico, nel quale tramite un sistema di canalizzazioni poi essere convogliate le acque in eccesso del Natisone e del Rio Ruch, stravolgerebbe il territorio con opere devastanti che andrebbero a interessare le sponde del Natisone e il suo ambiente naturale , inoltre si andrebbe a intaccare i prati stabili ” Magredi di Firmano” inseriti nell’elenco ” Natura 2000″, siti meritevoli di speciali attenzione e tutela presenti nella nostra Regione, redatto in base alla Direttiva Cee Habitat n. 92/43. La seconda opzione proposta dal consigliere Miani di realizzare un impianto fotovoltaico comunale, come quello costruito in un’altra cava della zona, va rigettata per i motivi sopra esposti; come forma di recupero di un’area degradata può essere interessante fare questo tipo di impianti, ma va lasciato al privato imprenditore investire risorse proprie come fatto nel caso della ditta Ifim. Come referente del Comitato, richiamo, aggiunge Visintini,  per l’ennesima volta i consiglieri regionali alla situazione della zona di Firmano, nota da decenni come la “capitale delle discariche” , alle vicende del passato con le gestioni irregolari delle attività di smaltimento dei rifiuti , autorizzazioni date con facilità e con atti irregolari (vedi caso delle firme false dell’ex presidente Melzi) con precise responsabilità di chi è stato amministratore dell’ex Provincia di Udine negli ultimi 20/30 anni e il mancato intervento di bonifica in presenza di un inquinamento delle falde dal 1999 registrato dall’ ARPA, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli V.G. dopo oltre 20 anni, conclude  Visintini, il sito è ancora in attesa di intervento di bonifica !!”