Il discorso di Elisa al Fvg Pride, un inno all’amore
Ieri si è svolto a Trieste il FVG Pride 2019. A supportare pubblicamente i diritti LGBTQIA+ in Italia come è noto è stata la cantante Elisa. Da lei in qualità di madrina della manifestazione è arrivato l’impegno a sostenere i diritti umani nella sua regione di nascita.
Ma non solo atto formale, Elisa è intervenuta dal palco del concerto gratuito di Muggia con un discorso fuori dagli schemi tradizionali. Questo il “discorso” di Elisa è un vero e proprio inno all’amore, parole intime che non hanno sorpreso chi conosce la grande sensibilità di Elisa che non è solo voce straordinaria.
Questo il testo:
«Io vengo da una famiglia che molti non hanno accettato. Mia mamma a metà degli anni ’60 a Monfalcone si è innamorata di un uomo di 12 anni più grande di lei, sposato e con due figli. Mio padre non ha mai abitato con noi. I miei genitori sono rimasti assieme per 25 anni. So cosa significa essere invisibili e giudicati e discriminati. Uno dei più cari amici di mia madre durante la mia infanzia era un parrucchiere gay e spesso quando ero piccola uscivamo tutti assieme si travestiva ed era una bellissima ed elegante donna. Lui è stato vicino a mia madre nei momenti più difficili, senza giudicarla mai, con una lealtà e delicatezza che poche altre volte ho visto. Siamo ancora molto legati».
«L’amore è amore, e non ci sarebbe neanche bisogno di un arcobaleno, di una musica o di un corteo che poi sorride e non si sa se ne esiste uno più bello. Non ci sarebbe bisogno di dire che amore e amore. Invece ancora oggi non siamo tutti uguali. Questi sono tempi in cui spesso l’umanità delle persone viene a mancare. Allora tocca sfilare, sorridere, amare, ballare, abbracciarci più forte. Tocca far vedere da che parte si sta, fino a quando non saremo tutti uniti davanti a questa vita, in cui veniamo e ce ne andiamo tutti nello stesso modo. Rispettosi ed anzi pieni di gratitudine semmai dovremmo essere davanti ai sentimenti. Sentimenti ed intelletto che ci rendono esseri umani. Queste parole sono rivolte a chi non accetta l’amore tra due persone dello stesso sesso, alle madri ai padri, ai fratelli, alle sorelle, ai colleghi, agli amici, ai compagni di scuola che non lo sanno accettare, che non lo vogliono realizzare, che creano muri e non sanno più riconoscere la stessa persona, solo perchè ha espresso una preferenze sessuale. Anzi penso che ci vogliano coraggio, forza, intelligenza, entusiasmo, positività, determinazione, auto-conoscenza e sensibilità per scegliere di vivere apertamente e seriamente la propria sessualità. Queste caratteristiche possono solo appartenere ad essere umani evoluti, emancipati e risolti».
«Come è possibile pensare che con un bagaglio di vita del genere non possano essere dei buoni genitori, buoni quanto quelli eterosessuali, che non saprebbero amare e proteggerei i propri figli quanto gli altri, eterosessuali; che non saprebbero dare il meglio nel contesto lavorativo, che non possano avere un identico senso etico e morale rispetto ad una persona eterosessuale. Solo se non si è compiuta una crescita umana ci si può sbagliare e giudicare negativamente una persona omosessuale o transessuale e averne paura. Solo nell’ignoranza esiste la paura, solo nell’assenza di apertura mentale ed empatia verso gli altri, solo in una sorta di “buio”».
«Invece qui vedo luce, persone che si amano ed amano la vita penso che oggi più che mai c’è bisogno di persone così. Dovete perdonare chi non vi capisce e non vi sopporta e sapere che avete dalla vostra parte tante persone, ed io sono tra queste. Io vi considero un’ispirazione ed un modello di successo, di integrità etica e morale, di trasparenza e purezza. GRAZIE!».