Il “Fact-checking” sull’immigrazione ma non solo, di scena a Udine nel convegno con David Puente

Ieri pomeriggio si è svolto a Udine il previsto convegno organizzato dalla Ong Oikos su un tema più che mai d’attualità: le fake news legate all’immigrazione e l’uso, spesso se non sempre strumentale, che talune forze politiche e purtroppo anche organi di stampa, fanno di un tema che andrebbe trattato in punta di verità e non certo con furore ideologico.  A parlarne è stato chiamato David Puente noto giornalista specializzato nello smascherare le fake news nonché vice-direttore di Open, quotidiano online fondato da Enrico Mentana  con lo scopo, si legge nel chi siamo della testata, “di costruire un giornale online che valorizzi i giovani, negli ultimi anni tagliati fuori anche dal giornalismo”. Puente ha dialogato prima con il presidente di Oikos Giovanni Tonutti e poi con il pubblico presente. Nella sua relazione, arricchita da slide, ha spiegato che cosa sono e come nascono le Fake News e soprattutto come riconoscerle, questione quest’ultima non certo sempre facile, neppure per gli addetti ai lavori,  dato che le “tecniche” utilizzate dagli spacciatori di bugie sono sempre più sofisticate e che nel prossimo futuro rischiano di avere il potentissimo alleato della cosiddetta Intelligenza artificiale. I relatori, ma anche qualche intervento dal pubblico, hanno evidenziato come quello delle Fake News sia un fenomeno che interessa tutti, nuove generazioni comprese, che più di ogni altra categoria si muove con disinvoltura, spesso con eccessiva superficialità, nel web secondo la logica della gara alla “condivisione” più rapida ma spesso acefala e funzionale agli spacciatori di fake. Particolarmente interessante la parte della relazione di Puente  dove  ha cercato di dare maggiori strumenti per aiutare giovani e meno giovani, a distinguere i fatti dalle opinioni e fornire loro gli strumenti utili per riconoscere e smascherare le notizie false e non cadere nella rete di chi le costruisce. Occore, ha spiegato Puente, partire dal giudizio “emozionale” che certi titoli suscitano,  più i titoli sono “emozionalmente  eccessivi ” più facile è che nascondano notizie false o parzialmente vere, magari verosimili, ma con  interpretazioni “tirate”. Si è parlato anche del ruolo del debunker, degli influencer, del peso delle parole e del ruolo dei Social Media. Come accennato in apertura David Puente, è vice-direttore di Open, dove è responsabile del progetto “Fact-checking”. Open non è un semplice quotidiano web, ma è un progetto giornalistico indipendente che, si legge nella presentazione della testata,  “mira a monitorare le notizie false o fuorvianti diffuse in Italia e all’estero, fornendo un servizio di corretta informazione e degli strumenti necessari ai cittadini per imparare a riconoscere le bufale, la disinformazione, la misinformazione evoluzione perniciosa della disinformazione, che attraverso la diffusione  non accurata, inattendibile, di “notizie” o “immagini” diffuse frettolosamente, rischiano di essere accettate come veritiere perché difficili o quasi impossibili da verificare. Si tratta di azioni pericolosissime tese a minare la società e il processo democratico e che purtroppo spesso sono utilizzate anche da certa politica e perfino da livelli istituzionali.  L’incontro di Udine era parte del progetto Pratica Logica, realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Legge regionale n. 9/2023 “Sistema integrato di interventi in materia di immigrazione” e ha come partner il Liceo Marinelli e il Liceo Percoto di Udine.