Il Friuli è tutto un film: viaggio tra territorio e film d’autore
Ciak, si gira. E il Friuli…è in prima fila. Sono davvero molte le pellicole, nazionali e internazionali, che hanno scelto gli scenari mozzafiato del nostro territorio come luogo ideale per le riprese. Tra queste anche il più celebre agente segreto della Corona britannica, quel James Bond di cui tutto il mondo degli appassionati di cinema attende l’uscita dell’episodio numero 25 della saga, che vedrà l’attore Daniel Craig nella sua quinta interpretazione come agente dell’MI6 con licenza di uccidere.
Anche James Bond, quindi, ha fatto tappa in Friuli. Per la precisione nell’episodio “Zona pericolo”, che rappresenta il quindicesimo capitolo della saga, in cui l’agente di Sua Maestà con la passione per il gioco (riscontrata in tante delle sue pellicole) e le auto sportive si trovava all’inseguimento di una spia del KGB. Una particolare scena ambientata sul confine tra la Cecoslovacchia e l’Austria fu girata a Passo Pramollo e le riprese avvennero a una temperatura di meno 15 gradi!
Non c’è però solo James Bond tra i film, gli attori e le troupe rimaste ammaliate dalle bellezze, spesso selvagge, del territorio friulano. L’elenco, infatti, è davvero lungo. I nomi più famosi sono quelli di lavori che hanno fatto il giro del mondo, a partire dal celeberrimo “Il Paziente Inglese”. Il porto nordafricano di Tobruk, al centro di buona parte della storia, ambientata a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, è infatti stato ricostruito sfruttando la splendida scenografia naturale del porto vecchio di Trieste. Ammaliante e romantico, sicuramente all’altezza del film diretto nel 1996 da Anthony Minghella e tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore canadese Michael Ondaatje, capace di vincere ben nove statuette agli Oscar, oltre a 2 Golden Globe, mentre Juliette Binoche fu premiata sia con l’Oscar che con l’Orso d’argento a Berlino come miglior attrice.
Lo stesso porto di Trieste, alcuni anni più tardi, diventa a suo modo protagonista di uno dei film d’impegno civile più riusciti della recente storia cinematografica italiana. Il porto giuliano viene infatti trasformato in quello di Spalato nell’ambito della pellicola del 2003, diretta dal regista Ferdinando Vicentini Orgnani, “Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni”, che valse il premio Nastro d’argento come migliore attrice protagonista a una straordinaria Giovanna Mezzogiorno, proprio nel ruolo della giornalista del TG3 uccisa in Somalia, assieme all’operatore video Miran Hrovatin.
Restando in ambito di cinema italiano di qualità, il film che vede maggiormente al centro un pezzo di Friuli è “La ragazza del lago”, pellicola del 21007 diretta da Andrea Molaioli, ripresa dal romanzo dell’autrice norvegese Karin Fossum “Lo sguardo di uno sconosciuto”. Il lago, anzi i laghi in questione sono quelli di Fusine, vicino Tarvisio. Qui il commissario Giovanni Sanzio si trova a dovere indagare sull’omicidio di una studentessa rinvenuta morta proprio a Fusine. L’intero paese entra nella storia: una presenza, tra scorci e immagini, che ha portato il film a ottenere ben 10 David di Donatello.
Tornando indietro nel tempo, in Friuli sono passati i dominus del cinema italiano. Qualche nome? C’è solo l’imbarazzo della scelta: da Mario Monicelli, con “La Grande Guerra” del 1959, fino a opere di registi come Pasolini, che in Friuli era di casa, Bellocchio, Salvatores e Tornatore. Per non dimenticare, poi, la sterminata presenza nelle fiction, a partire dalla pluripremiata “Sissi”, produzione Rai girata tra il Castello di Miramare e la vicina Riserva Marina.
Come scoprire tutti i luoghi friulani immortalati nei film? È semplice, grazie all’applicazione per smartphone rilasciata da FVG Film Locations. All’interno c’è un aggiornato database con film serie tv e videoclip, tutti ambientati nel nostro splendido territorio.
Ogni pellicola vede riportate tutte le informazioni sulla produzione, oltre a curiosità, scatti d’epoca e la storia dei luoghi attraversati. La guida interattiva è disponibile in lingua italiana, tedesca e inglese: una trovata intelligente per intercettare i tanti turisti interessati al cinema. Non manca poi nel territorio, anche un’attenzione a storie ormai dimenticate, ma fondamentali per la settima arte, come quelle del cinema muto.
Un settore, quello del cosiddetto “cineturismo”, sempre più in crescita e capace quindi di rappresentare anche un importante volano turistico e di promozione per le terre friulane.