Il governo dei “migliori”…. MAH

Alla fine di giornate d’attesa il presidente incaricato Mario Draghi ha sciolto la riserva e accettato l’incarico di formare il nuovo governo. Tutto come da copione già scritto forse da tempo o quantomeno nella testa di molti.  Il giuramento dei nuovi ministri avverrà domani alle 12 al Quirinale. I ministri sono in tutto 23, 15 uomini e 8 donne. Ma gli uomini del presidente non sono tutti annotabili fra i migliori, vi sono certamente apprezzabili novità, ma anche rottami della politica che si sperava di non vedere più a capo di ministeri perchè di danni, in passato, ne hanno fatto molti. Ci sono poi campioni della coerenza e rappresentanti della mediocrità. Sarà difficile anche per uno bravo come Draghi mantenere   nel tempo la barra dritta di quello che sembra un caravanserraglio. Ma del resto questa è una maggioranza che ha già una data di scadenza prefissata e che non è quella della fine legislatura. Occorrerà vedere se il marcio politico che si annida dentro e fuori  la compagine di governo, farà accelerare il processo di putrefazione che una compagine senza collanti programmatici veri, si porta inevitabilmente dentro e che, come un virus letale, ne provocherà morte più o meno lenta. Del resto il vaccino Draghi non manterrà per sempre la sua capacità immunizzante.

QUESTA LA SQUADRA DI GOVERNO

Fra le novità Marta Cartabia, costituzionalista, giurista e accademica, prima presidente donna della Corte Costituzionale tra il 2019 e il 2020, è lei il nuovo ministro della Giustizia. Roberto Cingolani, fisico, ex responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo s.p.a. e direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, è il nuovo ministro del neonato ministero della Transizione ecologica. Andrea Orlando, vicesegretario del Partito democratico, è il nuovo ministro del Lavoro. Orlando è già stato ministro dell’Ambiente nel governo Letta tra il 2013 e il 2014 e ministro della Giustizia nei due governi Renzi e Gentiloni. Dario Franceschini, esponente del Partito democratico, è stato confermato ministro della Cultura. Massimo Garavaglia guiderà il coordinamento di iniziative del settore del turismo e sarà ministro del Turismo con portafoglio.

Daniele Franco è il nuovo ministro dell’Economia. Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese sono stati confermati rispettivamente al ministero degli Esteri e al ministero dell’Interno. Arriva la conferma pure per l’esponente del Pd Lorenzo Guerini, che sarà ministro della Difesa anche del governo Draghi. Elena Bonetti, ministra IV dimissionaria nelle ultime settimane, è stata confermata alle Pari opportunità. Confermato Roberto Speranza al ministero della Salute. Della vecchia squadra rimane, tra i ministri senza portafoglio, Federico D’Incà ai Rapporti con il Parlamento.

Giancarlo Giorgetti, della Lega, sarà il nuovo ministro dello Sviluppo Economico del governo Draghi. Prende il posto di Stefano Patuanelli, M5S, che rimane nel governo passando alle Politiche agricole. Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis, è il nuovo ministro delle Infrastrutture e trasporti. All’Istruzione va Patrizio Bianchi mentre alla Ricerca Cristian Messa.

Vittorio Colao all’Innovazione tecnologica e transizione digitale, Renato Brunetta alla Pubblica amministrazione, Mariastella Gelmini agli Affari generali e le autonomie, Mara Carfagna al Sud e coesione Territoriale. E poi Fabiana Dadone alle politiche giovanili ed Erika Stefani alle disabilità: sono i ministro senza portafoglio scelti da Mario Draghi che ha annunciato, inoltre, di voler portare al prossimo consiglio dei ministri la proposta di Roberto Garofoli come sottosegretario di Stato alla presidenza al Consiglio dei Ministri.