“Il libro delle18.03” a Gorizia l’ultimo appuntamento in sala con “Il bianco si lava a novanta” di Bronja Zakelj

La rassegna de Il libro delle 18.03 chiude la sua ultima edizione autunnale guardando ancora una volta ad Est. Questa volta l’appuntamento in sala del prossimo giovedì 31 ottobre si sposta all’Auditorium Formedil in via Montesanto 131/42 a Gorizia dove Bronjia Žakelj presenterà il suo acclamato primo romanzo, “Il Bianco si lava a novanta/Belo se pere na devetdeset”, in una conversazione con Vesna Humar, giornalista del quotidiano Primorske Novice e coordinatrice dello staff per la candidatura di Nova Gorica e Gorizia a Capitale europea della cultura 2025. Una presenza non casuale dato che la rassegna sostiene la candidatura promuovendo alcuni dei suoi eventi in sloveno, con il patrocinio del Comune di Gorizia e del Comune di Nova Gorica. Anche per questo giovedì saranno presenti dei rappresentanti per i due enti goriziani. Introdurrà Giulia Castellan, direttrice di Formedil e della Cassa Edile di Gorizia.
L’opera di cui sentiremo parlare dalle 18.03 è un caso editoriale, pubblicato con grande successo nel settembre 2018 e da allora ristampato già cinque volte. Il libro ha vinto il Premio Kresnik 2019, il più importante riconoscimento letterario sloveno, ed è uscito in italiano nel settembre del 2019 con la traduzione di Michele Obit, edito da Bottega Errante. Nel volume la voce candida e ironica dell’autrice racconta di una perdita che rivoluziona una vita intera. E’ la voce di una bambina impegnata in un lungo dialogo con la madre. Così darà la sua versione di una vita familiare fatta di alti e bassi, di gioie e paure che è anche un’epopea condivisa di un preciso momento storico. Nel contempo la storia narra di una lotta feroce per sopravvivere al cancro, di come si superano le paure e di tutto quello che non vogliamo vedere fino a quando, inesorabilmente, ci sbattiamo contro. Sullo sfondo gli anni Settanta e Ottanta a Lubiana, nella popolare via Vojkova, dove la protagonista insieme ai genitori, al fratellino e alla nonna passa le sue giornate in un modesto appartamento tra gli amici di famiglia che fumano e bevono slivovitz, le comparsate di Tito alla televisione e l’attesa di mangiare un agognato cioccolatino.