Il nuovo modello Bono-Cisint: far finta di litigare mentre si aumentano la precarizzazione e le quote di lavoratori ricattabili
Forse la sindaca Cisint dovrebbe essere più tranquilla ed entrare nel merito, invece di rispondere con una raffica di offese antistoriche. Conosciamo bene la tecnica, ben oliata dalla destra, del dare dello stalinista all’avversario. È curioso provenga proprio da chi, non più tardi di qualche settimana fa, citava Mao Tse Tung (colpirne uno per educarne cento) dimostrando, o di non conoscere le citazioni che usa, o di essere lei ad esprimersi ricorrendo ad esperienze totalitarie. La realtà è che è stata punta sul vivo. Il modello Bono – la delocalizzazione al contrario – è tuttora in vigore e addirittura potenziato con buona pace di Cisint che, dopo essere andata a braccetto con lui
alla Barcolana, con qualche recruiting day, non può certo credere di aver modificato quel modello produttivo che anzi si è rafforzato in questi anni. Insomma potremmo dire che a Monfalcone si è sperimentato un nuovo modello che potremmo chiamare Bono-Cisint caratterizzato dal far finta di litigare mentre si aumentano in modo indisturbato la precarizzazione e le quote di lavoratori ricattabili. Come stanno le cose oggi lo dimostrano gli stessi dati forniti dal comune: le famiglie sono più povere e
i servizi sociali devono sborsare di più per far fronte al pagamento delle mense scolastiche. Costi sociali indirettamente legati a questo modello economico, che la grande impresa fa finta di non vedere, lo stesso dicasi per il problema degli affitti e del mercato drogato degli alloggi, dove siamo all’anno zero con l’aggravante che abbiamo meno alloggi pubblici e nessun piano di reintegro. Invece di parlare di questi aspetti si preferisce fare propaganda citando il cambiamento di una norma nazionale sui ricongiungimenti. Film già visto con le leggi regionali puntualmente bloccate nelle aule giudiziarie, per creare un nemico esterno, mentre si continua a mantenere quello che interessa sempre tutto uguale. Abbiamo perso una battaglia, ma i nodi verranno al pettine e i cittadini chiederanno il conto a questa destra che divide per governare. Da parte nostra continueremo a lavorare per riportare al centro le vere questioni del lavoro, dimenticate dalla Lega che propone di abbassare le tasse prevalentemente ai più ricchi, con una flat tax che, se passerà, sarà irrilevante per la gran parte dei Monfalconesi, ormai famosi per i redditi bassi, mentre per i pochi davvero benestanti sarà pioggia sul bagnato. Cristiana Morsolin