Il nuovo TTIP parte con l’ok dell’Italia, compresi quello di Lega e M5S che prima erano contrari
Lunedì scorso tutti i governi dell’Unione Europea eccetto la Francia, contraria, e il Belgio, astenuto, hanno dato il via libera ai mandati chiesti dalla Commissione europea per negoziare un nuovo accordo transatlantico di liberalizzazione del commercio con gli Stati Uniti. Europa e Stati Uniti vogliono raggiungere un accordo entro il primo novembre 2019, prima della “scadenza” della Commissione Junker. L’allarme è stato lanciato dal comitato StopTTIP Italia: L’Europa spiegano dal comitato, si trova così a negoziare “con la pistola alla tempia”, cioè sotto il ricatto dei dazi che Trump ha utilizzato negli ultimi mesi per piegare le resistenze degli europei nei confronti di un accordo pericoloso per i nostri diritti e l’ambiente. Di Maio e Salvini, spiegano gli aderenti a StopTTIP avevano scritto nel Contratto di governo: “per quanto concerne Ceta, MESChina, TTIP e trattati di medesimo tenore intendiamo opporci in tutte le sedi, in quanto determinano un eccessivo affievolimento della tutela dei diritti dei cittadini, oltre ad una lesione della concorrenza virtuosa a scapito della sostenibilità del mercato interno”, smentendo ora, con l’adesione dell’ITALIA al nuovo TTIP, quanto promesso. I documenti ufficiali del nuovo TTIP consistono in due mandati a negoziare: Con il primo mandato i Governi Ue autorizzano la Commissione a trattare con Trump l’azzeramento di dazi e quote “ingiustificate” su tutti i prodotti industriali scambiati tranne quelli agroalimentari. La Francia ha votato contro alla richiesta di mandato perché Macron aveva promesso di non appoggiare alcuna trattativa commerciale con paesi che non avessero sottoscritto l’Accordo di Parigi sul clima. Invece nessuna garanzia è prevista che gli scambi di merci verranno adattati alle esigenze dell’ambiente. Con il secondo mandato si entra nel merito di regole e standard; quelle che noi cittadini chiamiamo diritti e tutele, per USA e Ue (e da ieri anche per l’Italia) rappresentano per il 70% solamente gli ostacoli al commercio transatlantico. Del tutto assente, spiegano nella nota, perfino la più vaga allusione al principio di precauzione niente è escluso da questo rullo compressore: cibo, ambiente, chimica, farmaci, tutto sarà oggetto di contrattazione riservata tra Junker e Trump, grazie all’ok dei paesi membri come il nostro. Verrà istituito, chiosano da StopTTIP, un “sistema di cooperazione regolatoria (bel nome che nasconde un trucco!), composto da comitati bilaterali fuori dal controllo del Parlamento europeo, coperti dal segreto commerciale, tutto affidato a un gruppo di pochi tecnici”. E’ forse questo ciò che ci avevano promesso i sovranisti di casa nostra? Si chiedono retoricamente dal Comitato.
Questo il link della comunicazione integrale ricevuta dalla Campagna StopTTIP ITALIA